«Il cattolicesimo politico è al tramonto». È la tesi sostenuta nellultimo numero de «Il Regno», il periodico dei Dehoniani di Bologna, a firma del vicedirettore Gianfranco Brunelli. La teoria è sintetizzata così: «Lo scontro tra la Cei e Berlusconi ha di fatto comportato un rafforzamento dello Stato nel suo rapporto con la Chiesa cattolica».
Nel lungo articolo si ripercorrono i rapporti fra la Cei e le istituzioni durante la lunga presidenza Ruini, per sostenere che la forte presenza pubblica «della Chiesa identificata nei suoi vertici ecclesiastici è stato certamente conseguito, ma al prezzo di una forte esposizione politica diretta». Secondo il «Regno», insomma, la Cei in questi anni, piuttosto della dichiarata equidistanza tra i poli, ha «finito per far pendere la bilancia a favore del centrodestra». Uno schema che nella vecchia coalizione di centro destra si poteva giovare della presenza di un «partito-corrente, rappresentativo di una parte del moderatismo cattolico», cioè lUdc. Ma una «volta saltato» questo schema, «sostituito vittoriosamente da Berlusconi con lo schema bipartitico, ai vertici della Cei si sono presentati i giorni del disagio, se non della subalternità».
«Per uscire da una subalternità pacificata della Chiesa verso ogni governo - conclude Il Regno - è necessario che si ritrovi un diverso equilibrio di ruoli tra segreteria di Stato e Conferenza episcopale rispetto a quello degli ultimi 20 anni e allinterno della Chiesa si inauguri una nuova stagione dellautonomia dei laici e del laicato».
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