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I democratici bocciano Bush: "Vuota retorica"

Barack Obama: "Quelle del presidente sono parole che non riflettono l’immagine dell’America che vediamo". Hillary Clinton: "Politiche fallimentari che ci hanno portato sul baratro della recessione"

I democratici bocciano Bush: "Vuota retorica"

Washington - I democratici non hanno dubbi: con il discorso pronunciato al Congresso Bush ha archiviato se stesso. I candidati del partito dell’Asinello alla Casa Bianca hanno bocciato come "vuota retorica" e "politiche fallimentari" le parole con cui il presidente ha illustrato a senatori e deputati lo stato dell’Unione. "Oggi per il settimo, lungo anno gli americani hanno ascoltato parole che non riflettono l’immagine dell’America che vediamo" ha detto Barack Obama, "e che non sono utili per le sfide che siamo chiamati ad affrontare. Lo Stato dell’Unione è pieno della stessa vuota retorica che il popolo americano ha finito per aspettarsi da questo presidente". In una nota il senatore dell’Illinois ha criticato il pacchetto di norme a sostegno dell’economia approvato la settimana scorsa che, secondo Obama, "esclude gli anziani e tralascia di allargare la distribuzione del sussidio di disoccupazione"». "Sappiamo - ha aggiunto Obama - che è stata la Washington di George Bush a permettere alle banche e alle istituzioni finanziarie di lanciarsi in manovre azzardate e trascinare il Paese giù per questa china pericolosa".

Le parole di Bush sono state bocciate anche da Hillary Clinton, secondo cui si è trattato "del solito impegno nei confronti delle solite politiche fallimentari che hanno portato alla trasformazione di un avanzo di bilancio da record in un deficit profondo e hanno spinto la florida economia del 21mo secolo sul ciglio della recessione". Secondo la senatrice di New York quello che serve è un "immediato soccorso alle persone che perdono il lavoro e devono far fronte a costi di riscaldamento domestici che crescono in maniera esponenziale. Abbiamo bisogno di una soluzione globale per la crisi dell’edilizia abitativa".

Obama e la Clinton hanno duramente criticato anche "l’ostinata" politica di Bush in Iraq. "Non gli basta il fatto di aver inanellato un fallimento dopo l’altro - ha detto l’ex First Lady - vuole vincolare la presidenza che verrà alla sua strategia fallimentare negoziando con il governo iracheno il futuro delle relazioni tra Baghdad e Washington sul fronte della sicurezza, inclusa la possibilità di mantenere basi americane permanenti in Iraq". Per Obama, Bush ha mentito quando ha affermato che l’aumento delle truppe in Iraq sta funzionando.

"Tutti noi sappiamo che non è vero - ha detto - l’unico modo con cui possano finalmente spingere gli iracheni verso la riconciliazione e ad assumersi le loro responsabilità è di iniziare immediatamente un ritiro responsabile delle truppe".

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