Sa, caro dottor Granzotto, io veramente non riesco più a stare calma quando leggo i continui attacchi al nostro governo. Ho tante amiche e amici che politicamente la pensano diversamente, però è più forte di me: eh no, zitta non resto! Ed è ovvio che poi io sono sempre quella che mette zizzania... cavoli se poi sento la frase «ti prego non tirar fuori la politica», ci vado a nozze! E si scatena la pasionaria che è in me! Ma perché noi di destra se diciamo la nostra dobbiamo esser sempre considerati dei trogloditi manipolati dal dittatore Silvio? Oppure nel mio caso, che essendo di sinistra ho cambiato colore (politico) solo per fare piacere al mio nuovo compagno! Quando invece lunica cosa che al tempo lui mi disse fu: «Non pensare che sia tutta verità ciò che leggi o senti» e io a quel tempo leggevo «La Repubblica» come la Bibbia! Così ho tolto quella patina di falsità e negazione della verità dalla mia mente e ora ne vado fiera! Di sicuro a mio figlio ripeterò sempre di approfondire la verità dei fatti e delle parole, partendo dalla scuola dove già ti vogliono indottrinare con i loro pensieri da intellighenzia radical chic.
Non molli, gentile lettrice e seguiti a cantargliele e a suonargliele, ai suoi amici così computamente «sinceramente democratici». Se cè una cosa che non sopportano, che rovina loro la digestione, sono i giudizi e le argomentazioni di chi non la pensa come loro. Tutto ciò mentre vanno predicando come pie beghine di dialoghi e di confronti. Non è che il Progressista sia semplicemente una capa tosta, è che invece di far funzionare il cervello per pervenire a una seppur primordiale autonomia di pensiero, legge Repubblica e procede a forza di stereotipi. Tempo fa Ernesto Galli della Loggia ne stilò un sommario elenco, che essendo tuttora valido le sottopongo: «Chi non è di sinistra non può essere una persona per bene»; «Chi non è di sinistra dice sempre il falso, non è sincero»; «Coloro ai quali il governo di sinistra offriva un incarico era perché erano bravi ed esperti, quelli a cui loffre il governo del Polo, è perché sono lottizzati»; «Chi da destra passa a sinistra è un intellettuale onesto, un sincero democratico. Chi da sinistra passa a destra è un voltagabbana». «Se qualcuno non ammette che la sinistra sia depositaria della verità e del bene, che rappresenti essa sola la positività del mondo reale, dal progresso, alla giustizia, alla libertà, non può essere che uno sciocco o un venduto al potere (o un ladro, un mascalzone ecc.)»; «Chi è di destra non è mosso dalla ricerca del bene, ma fa o dice cose per provocazione, o perché mosso da desiderio di carriera o di guadagno». Lei capisce - ma cosa dico? Lo ha capito benissimo - che con ottusi di tal fatta è dura instaurare un dialogo, stabilire sto benedetto confronto.
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