Prende il via questa mattina il progetto del Comune «Un amico a Staglieno», per l'inserimento dei detenuti nel mondo del lavoro attraverso lavori socialmente utili. A 12 reclusi a Marassi verrà data l'opportunità di uscire dal penitenziario per fare manutenzione all'interno del cimitero, cinque ore al giorno, sei giorni alla settimana, per cinque mesi. Il progetto, presentato ieri dall'assessore comunale alla Sicurezza Francesco Scidone e dal direttore del carcere di Marassi Salvatore Mazzeo, ha il fine di contribuire con qualcosa di vero e pratico al problema delle carceri (sovraffollamento su tutti), ottenendo allo stesso tempo servizi utili alla città. «Chi ha commesso reati è giusto che paghi anche con dei lavori utili alla comunità - ha spiegato Scidone -. Il progetto è interamente finanziato dal Comune e siamo contenti che dopo mesi di organizzazione siamo riusciti a farlo partire, proprio in tempo per i giorni dedicati alla ricorrenza dei defunti». La cifra sborsata da Tursi per coprire le spese è di 40mila euro e comprende le paghe per i detenuti (450 euro mensili), i costi assicurativi, la fornitura di divise e attrezzature, e il rimborso carburante per i mezzi della Polizia penitenziaria impegnati nel trasporto dei detenuti lavoratori. Un'iniziativa che dal punto di vista economico rende felici i reclusi (la paga media per chi lavora in carcere è di 300 euro mensili) ma anche il Comune che, con delle paghe da 3 euro all'ora (gli spalaneve «volontari» percepiscono 7 euro all'ora) è riuscito ad assicurarsi quella manutenzione minima praticamente inesistente prima a Staglieno.
Per quanto riguarda il criterio di scelta dei detenuti da destinare al progetto, il direttore di Marassi, Mazzeo ha voluto specificare che «sui 12 carcerati impiegati, dieci hanno già ottenuto dei permessi, mentre due sono alla prima uscita. Si tratta di detenuti dai 25 ai 65 anni, sette italiani, quattro maghrebini e un equadoriano - ha aggiunto Mazzeo -. Tutti sono stati rinchiusi per reati legati a stupefacenti o a scippi, e hanno la scarcerazione programmata tra il 2012 e il 2014». Ieri mattina sette di questi dodici detenuti selezionati, sono già usciti per una giornata vetrina di questo progetto, impegnandosi in un'operazione volontaria, quindi non remunerata, di pulizia del greto del Bisagno. Da questa mattina e per i prossimi cinque mesi, le operazioni di pulizia e mantenimento del decoro saranno invece incentrate esclusivamente sul cimitero di Staglieno, ma non è escluso in futuro un coinvolgimento in altre aree cittadine. «Questa è un'operazione pilota e per vedere come funziona il progetto abbiamo scelto un'area vicina al carcere quale è il cimitero di Staglieno - ha spiegato l'assessore Scidone -. In futuro però pensiamo ad un'estensione del progetto ad altre aree come lo stesso torrente Bisagno e il parco del Peralto.
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