Maurizio Marinella, titolare del famoso negozio di cravatte ed emblema del made in Italy, dice sì alla liberalizzazione. Anzi, lui a Napoli lha già fatta. «Apriamo alle 6.30, facciamo la pausa pranzo e chiudiamo alle 20. La domenica siamo aperti».
Riesce a vendere le cravatte anche allalba?
«Certo, ai clienti migliori. Senza problemi di traffico e parcheggio, non hanno lassillo di far tardi al lavoro o alla scuola dei figli. Tutto è più rilassato».
Dunque lei è favorevole.
«Sì ma è ovvio che ad avvantaggiarsi saranno soprattutto le grandi catene».
E i piccoli?
«Devono organizzarsi meglio e assumere per sostenere il ritmo di sette giorni su sette».
I costi aumentano.
«Lo Stato deve fare la sua parte con aiuti e incentivi per chi favorisce loccupazione, per rimettere in moto l'economia».
Niente controindicazioni? «Se si educa il cliente ai nuovi orari le città saranno più vivaci. Tutti dovremmo cercare di stare più aperti per invogliare la gente a fare spese».
Pure la domenica?
«Soprattutto. Coi negozi aperti la città ha un respiro diverso.
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