Garlasco, il terrore dell'avvocato di Sempio: "Temo salti fuori un testimone..."

Dalla spazzatura di Garlasco non sono emerse tracce di Andrea Sempio ma il suo avvocato resta con "la guardia alta" perché, dice, teme "qualche coniglio dal cilindro"

Garlasco, il terrore dell'avvocato di Sempio: "Temo salti fuori un testimone..."
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Dalla spazzatura repertata nella villetta di Garlasco dove è stata uccisa Chiara Poggi non sono emerse rilevanze degne di nota. Le uniche tracce biologiche che finora sono state individuate sono quelle della vittima e del suo fidanzato, che aveva cenato con lei la sera precedente. Un risultato che non cambia quanto definito dalla condanna definitiva a 16 anni per Alberto Stasi ma che non mette la parola fine all'indagine in corso. Ci sono ancora numerosi reperti da analizzare, verifiche da effettuare, anche sulla spazzatura, e la procura sta lavorando nel più totale riserbo per non far trapelare alcune informazione. Vige il segreto istruttorio e per il momento viene reso noto solo quello che non sembra essere determinante. Se ci fossero elementi davvero importanti, è probabile che siano ben tutelati. Nonostante non siano emerse tracce di Andrea Sempio, attualmente unico indagato in questa indagine, il suo avvocato Massimo Lovati non sembra essere particolarmente tranquillo.

"È andata come doveva andare. Era chiaro che sui rifiuti non ci potevano essere tracce di Sempio. Nonostante ciò resto con la guardia alzata. Temo che da un momento all’altro possano tirar fuori qualche coniglio dal cilindro...", ha dichiarato l'avvocato al Corriere della sera, in una lunga intervista in cui fa emergere i suoi dubbi ma fa anche delle allusioni. Teme possa emergere qualcosa da un momento all'altro, anche perché la procura ora vorrebbe allargare l'incidente probatorio anche alle analisi dattiloscopiche per la ricerca di eventuali impronte latenti. "Come ci siamo opposti all’apertura degli scatoloni con i rifiuti ci opponiamo anche a questa estensione dell’incidente probatorio che aveva come unico oggetto la ricerca del Dna e non di impronte. Sarà il Gip a decidere", ha però spiegato Lovati, determinando la sua posizione in modo netto.

L'avvocato dice esplicitamente di temere di "dover affrontare degli improvvisi colpi di scena. Siamo ancora alle prime battute e magari da un giorno all’altro potrebbero tirare fuori dell’altro. In questi giorni sento parlare di una testimone che accuserebbe Sempio. Io non so nulla". Più che gli accertamenti dell'incidente probatorio, compreso il Dna sulle unghie della vittima, ha detto, "mi preoccupa questo fronte.

Purtroppo durante la mia lunga carriera ho avuto diverse esperienze di inchieste che quando non arrivano a nulla di concreto all’improvviso vengono ravvivate dal coniglio che salta fuori dal cilindro e si mette a cantare".

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