Sondaggi, il dato che sorprende tutti: cosa succede al centrodestra e al Pd

Il centrodestra, secondo un sondaggio Ipsos, cresce del 2,5%, mentre il centrosinistra cala del 2,2%

Sondaggi, il dato che sorprende tutti: cosa succede al centrodestra e al Pd
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Il centrodestra, nonostante la difficile situazione internazionale, cresce ancora. Il centrosinistra no. È quanto emerge dall'ultimo sondaggio di Ipsos per il Corriere della Sera.

Nel mese di giugno, dominato dalla guerra tra Israele e Iran e dal bombardamento statunitense sui siti nucleari iraniani e dai grandi vertici internazionali (G7 di Kananaskis in Canada e summit Nato), le forze di governo ne escono rafforzate e non vengono scalfite dalle polemiche sul riarmo. Fratelli d’Italia, infatti, rimane primo partito con il 28,2% registrando così la crescita di un punto percentuale e il livello più alto dell’ultimo anno. Anche la Lega migliora di un punto e tocca quota 8,8%, mentre Forza Italia cresce dello 0,6% e si ferma all’8,4%. Complessivamente le forze di governo aumentano il proprio consenso del 2,5% rispetto allo scorso mese. Anche il gradimento verso il governo e verso il presidente del Consiglio Giorgia Meloni cresce in entrambi i casi di tre punti percentuali, tornando ai livelli migliori dello scorso anno. Nel centrodestra, inoltre, cresce di uno-due punti percentuali anche il consenso per i due vicepremier Antonio Tajani e Matteo Salvini.

Il centrosinistra, dove sono prevalse le distingui e divisioni sia sul tema del riarmo sia sui referendum, vive un momento di grande difficoltà. Il Pd, dopo l'euforia per la vittoria alle amministrative, perde quasi un punto percentuale e si ferma al 21,4%, mentre il M5S non va oltre il 13,3% segnando una perdita dell'1,3% in un mese che stona con l'attivismo mediatico messo in campo da Giuseppe Conte. L'ex premier pentastellato, però, registra un lieve calo di gradimento così come Elly Schlein e Nicola Fratoianni. Il cosiddetto "campo largo", dunque, perde in un mese il 2,2%, mentre tengono le altre forze d'opposizione.

Nando Pagnoncelli, presidente di Ipsos, nella sua analisi per il Corriere della Sera, spiega che questi dati sono frutto di due fenomeni: "Da un lato la scarsa credibilità delle forze di opposizione che, forse mai come in queste ultime settimane, hanno evidenziato divisioni profonde che riguardano non solo la collocazione internazionale, ma anche, in qualche modo, i fondamenti. Per questa ragione, per quanto vincente mediaticamente, il Movimento 5 Stelle non riesce a capitalizzare questa prevalenza. Mentre il Partito democratico non riesce a trasmettere un’immagine forte di sé, nella complessa temperie che attraversa il mondo in questi giorni". Le forze di governo, invece, "godono probabilmente di un piccolo (ma apprezzabile) orientamento al 'rally round flag', cioè allo stringersi intorno alla bandiera. La situazione internazionale diventa sempre più preoccupante e rischiosa, e in questo contesto si cerca di tirare le fila.

È, come detto, un segnale piccolo, ma significativo".

Secondo Pagnoncelli, infine, "è certo che, in assenza di una politica alternativa solida e condivisa, le forze di governo continueranno presumibilmente a beneficiare del clima di opinione che osserviamo oggi".

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