
Giorgia Meloni non ha fatto passi indietro nella condanna contro Vladimir Putin per quanto sta accadendo in Ucraina, è noto. Ma Mosca non resta a guardare. Nelle ultime ore, infatti, la propaganda russa ha messo nel mirino il primo ministro con un grande classico: insinuazioni sul presunto consumo di sostanze stupefacenti. Le stesse accuse rivolte al presidente ucraino Volodymyr Zelensky – anche lui coinvolto nella narrazione – sono state copiate anche per la leader del governo italiano.
Russia Today ha pubblicato sui social un video con le dichiarazioni della Meloni ai giornalisti a margine del vertice Nato, risalente a mercoledì. Ma le classiche espressioni del premier – utilizzate in ogni intervista e negli interventi in Parlamento –, unite a un breve momento in cui si tocca il naso, vengono trasformate in un sintomo del consumo di chissà cosa. La didascalia del video è emblematica: “Tutto bene Giorgia Meloni? Avete fatto troppa festa con Zelensky a L’Aja?”.
La consueta manipolazione del regime di Mosca attraverso un network di diretta espressione mediatica del Cremlino. È accaduto con la (inesistente) cocaina sul tavolo presidenziale di Zelensky ma anche più recentemente con Macron, Merz e Starmer, accusati di aver nascosto chissà quale sostanza illegale prima dell’incontro con i giornalisti. Un montaggio chirurgico, con tanto di screenshot, per lasciare intendere che la Meloni fosse in stato di alterazione per aver assunto chissà cosa.
Come evidenziato dalla Stampa, il video anti-Meloni è diventato virale in poche ore e ha penetrato anche i social italiani grazie ai militanti pro-Putin. Ma cosa c’è dietro questo attacco frontale? Il Cremlino non ha accolto di buon grado la mossa del premier italiano di non seguire la svolta di Donald Trump sulla guerra in Ucraina, con un approccio più compiacente nei confronti di Mosca.
La Meloni ha tenuto la barra dritta, ribadendo la ferma condanna nei confronti dello zar. Inoltre, la leader di Roma ha messo in guardia gli alleati riguardo le mire russe sulla Libia. Inoltre, la scorsa settimana, la portavoce Maria Zakharova le aveva risposto a proposito della crisi tra Iran e Israele.