La dittatura e i totalitarismi europei come il cinema li ha mostrati. Vizi più che virtù. Hitler e Stalin. Mussolini, Franco, i colonnelli e i regimi filocomunisti di oltre cortina nelle pellicole che li hanno rappresentati nella contemporaneità e anche negli anni successivi. Questo il filo conduttore di un volume, «Dittatori al cinema» (Gremese, pp.160, euro 19,50) che verrà presentato mercoledì 9 aprile alle 18.30 allo spazio eventi della Mondadori di via Marghera 28. Dell'argomento, Stenio Solinas, giornalista e scrittore, parlerà con l'autore del volume, Stefano Giani. Il dibattito e il tema di fondo mostrano un legame forte con l'attualità se si pensa che in questo primo scorcio del 2014 ben tre film - Anita B. di Roberto Faenza, Monuments Men di George Clooney e Storia di una ladra di libri di Brian Percival - sono ambientati all'epoca del nazismo. «Dittatori al cinema» tocca un tasto vicino anche a noi oggi nonostante, nel caso della cinematografia tedesca e sovietica, si sia tentato di offrire un'ampia panoramica per delineare anche il processo generativo dei due maggiori totalitarismi europei.
Nei casi di altre realtà come Italia, Spagna, Cecoslovacchia, Ungheria, Grecia, l'autore si è invece concentrato su titoli di film, prevalentemente recenti e di diversi generi, andando a coprire comunque il ventaglio storico nella sua totalità.I «Dittatori al cinema» nel libro di Giani Mercoledì alla Mondadori
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