Roma

I divieti fanno già paura: solo due multe

I divieti fanno già paura: solo due multe

Movida: controlli in tutta la città e in particolare nel triangolo caldo, quello compreso tra piazza Trilussa, piazza Santa Maria in Trastevere e Campo de’ Fiori. Lunedì sono stati pizzicati a bere per strada uno studente abruzzese e un altro ragazzo, anche lui italiano. Il primo si trovava a Campo de’ Fiori, mentre il secondo lo hanno beccato al Pantheon. Multati, ora dovranno sborsare 50 euro. Lo studente si è detto arrabbiatissimo.
Duecentotrentatre i controlli effettuati, ottanta gli agenti della municipale impegnati sul campo. Centro storico a parte, nel mirino anche i municipi III, VI, XI, XIII e XX. Tutto sommato, però, la prima notte di controlli veri e propri è andata liscia.
Per strada, al fine di verificare l’effetto delle ordinanze nei quartieri della movida, lunedì c’era anche il comandante dei vigili Angelo Giuliani, assieme (tra gli altri) al delegato del sindaco alla sicurezza, Giorgio Ciardi, e Dino Gasperini, delegato al centro storico. «Abbiamo riscontrato una risposta positiva e partecipata da parte di cittadini ed esercenti», ha detto Giuliani.
Esercenti che però vanno ulteriormente incentivati, se teniamo conto delle dichiarazioni d’inizio settimana del presidente della Confcommercio di Roma Cesare Pambianchi, solleticato per un momento dall’idea di mandare tutto all’aria. «Ipotizzabile una riduzione delle tasse - ha fatto sapere ieri Gasperini - dalla tari, all’acqua fino, come detto in precedenza, al canone sull’occupazione di suolo pubblico». L’appuntamento è per settembre.
Soddisfatto Alemanno: «Il bassissimo numero di persone multate dimostra che queste ordinanze, com’era nelle nostre intenzioni, hanno un effetto deterrente e non per forza sfociano nella repressione. I divieti vanno applicati con prudenza e all’insegna della flessibilità, in modo da colpire soltanto quegli avventori e quegli esercenti che realmente si abbandonano a eccessi reiterati e dannosi per la città. I gestori dei locali non hanno nulla da temere. Noi non vogliamo assolutamente spegnere la vita notturna romana». Poco convinto, al contrario, Fabio Sabbatani Schiuma del Movimento per l’Italia: «Con tutti questi divieti alla fine vincerà il fascino del proibito, serve un piano regolatore del divertimento, con l’individuazione di quartieri idonei alla movida». Dalla loro, gli abitanti del centro chiedono rigore e determinazione: «L’amministrazione non deve avere paura di sentirsi tirare per la giacchetta dagli esercenti - questo il messaggio diramato in una nota dall’associazione che li rappresenta -, perché questa moda dell’alcol sta rovinando tanti minorenni. È una piaga che, sommata al degrado e al problema della sicurezza, ha fagocitato intere aree».
Nel mirino anche il Pigneto, altro luogo di raduno prediletto dalla movida romana. Controllati 21 esercizi commerciali, tra cui una dozzina di pub e due discoteche. Identificate 190 persone, di cui 43 stranieri. In manette un 25enne del Gambia, pregiudicato e senza fissa dimora, perché sorpreso a spacciare alcune dosi di eroina. Per quanto concerne il pacchetto sicurezza del Governo entrato in vigore questo week-end, sempre al Pigneto è stato tratto in arresto un ambulante argentino di 39 anni che non aveva rispettato il provvedimento di espulsione contestatogli. Altri due bengalesi di 30 e 69 anni, più un senegalese di 48 e due marocchini di 25, sono stati denunciati per clandestinità.

L’Italia che cambia sta facendo le prime vittime.

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