Cronache

I facchini e la testa mozzata

I facchini e la testa mozzata

Mercoledì 16 novembre 1932. Mattino. Alla stazione di Napoli giunge in orario un treno partito da Torino nel tardo pomeriggio di martedì e passato per Genova e Roma, via La Spezia. Il personale delle Ferrovie si accorge che in uno scompartimento ci sono due valigie che qualcuno ha dimenticato. Come vuole la prassi, esse vengono trasferite al deposito bagagli, in attesa che il legittimo proprietario venga a reclamarle. Sono molto pesanti. Per tutto il giorno nessuno si presenta a ritirarle, per cui, sempre in ossequio al regolamento, devono essere trasferite all’ufficio oggetti smarriti. Per eseguire questa semplice operazione, il capo del deposito chiama due facchini. Due, perché questi bagagli sono proprio pesanti, forse troppo. Durante il trasporto, la serratura di una valigia cede, e fuoriesce della segatura. Istintivamente, il facchino guarda dentro, e sviene.
Non poteva essere altrimenti, a giudicare da ciò che ha visto: una testa umana, senza capelli (e non perché rasata: scotennata, come nei film con gli indiani), deformata e pressata in maniera innaturale contro il busto. Un puzzo terrificante si diffonde nell’ambiente, mentre gli agenti della Ferroviaria, subito accorsi, aprono la seconda valigia. Qui rinvengono altre parti anatomiche, sempre imballate in segatura e carta di giornale, ed è chiaro che il corpo è quello di una donna. Il macabro contenuto viene immediatamente trasportato al laboratorio della Polizia, dove si tenta la ricostruzione del cadavere. Mancano alcune parti, che verranno ritrovate la mattina dopo, sempre in una valigia, sempre su un treno che percorre la medesima tratta, stavolta però alla stazione di Roma Termini.
Il «Caso della donna tagliata a pezzi» è pronto per diventare un tormentone giornalistico di quell’ultimo scorcio di 1932. L’impressione è enorme, e a Napoli si giocano al lotto i numeri legati a questo fatto di cronaca. Il destino vuole che il 3 (le Valigie), il 7 (il Treno), il 18 (il Sangue) e il 30 (gli anni apparenti della vittima) nell’estrazione del 19 novembre escano proprio sulla ruota partenopea.

In molti, quel giorno, brinderanno alla tragedia.

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