I familiari dell’eroe: «Niente medaglie, chiediamo giustizia»

I familiari dell’eroe: «Niente medaglie, chiediamo giustizia»

(...) C'è da chiedersi perché mai devono essere le persone umili e perbene a dovere sempre pagare. Perché mai arrogantemente si pensa che basti una medaglietta o un bel funerale eppoi finisce tutto lì. Perché, nel nostro paese, la lentezza della giustizia è tale non soltanto da colpire tutti noi, in banali o serie situazioni, ma fa pure soffrire due donne che si sentono, a questo punto, impotenti.
A fianco di queste due donne, per quel che si può fare, state sicuri, almeno noi del Giornale ci siamo. Eccome. Anche senza considerare le polemiche sull’«eroe» Giuliani, con una madre poi fatta arrivare fino in Parlamento, contro l'eroe dimenticato Lorefice, con una moglie «umiliata» dalla giustizia e una figlia fatta assumere come impiegata al comando dei Vigili del fuoco.
Ma che è. Pare soltanto una storia vergognosa.
Antonietta De Blasi e la figlia Francesca Lorefice sono ancora piene di dolore. I loro ricordi sono soltanto per Giorgio. Lo si è visto ieri all'incontro nello studio del loro avvocato Andrea Vernazza. Sole e abbandonate, non tanto dai colleghi del loro congiunto scomparso tragicamente, ma dalla giustizia. Che, purtroppo, dopo tutto questo tempo, non è ancora arrivata. Anzi, che non ha nemmeno, in Tribunale, mosso i primi passi concreti, visto che non si è giunti neppure al primo grado di giudizio.
«Uno scandalo - ha detto ieri l'avvocato Andrea Vernazza - che non è degno di un paese civile. Non vorrei scendere in polemiche con le toghe che, al momento, hanno rifiutato le nostre opposizioni lasciando nella rete soltanto i pesci piccoli, mentre secondo noi si sarebbero dovuti citare pure i responsabili delle società appaltatrici del servizio, ma, almeno, speravo che il Tribunale capisse come processi così importanti debbano avere la priorità assoluta. E qui sta succedendo l'esatto contrario. Una lentezza allucinante».
Poi, dopo lo sfogo di Vernazza, parlano le due donne.
«Vorrei che si capisse bene che non ne facciamo tanto una questione di risarcimento - spiega Antonietta De Blasi - ma che vogliamo giustizia. Che non si dimentichi il sacrificio di mio marito. Che non succeda più. Sono quasi passati 5 anni. E non hanno nemmeno celebrato il processo di primo grado. È impossibile. Ogni giorno di attesa è uno di sofferenza in più. E la ferita, invece di restringersi, si allarga sempre di più. Per questo abbiamo scritto, l'undici settembre, pure al presidente Napolitano. Abbiamo spiegato che siamo disposti a restituire la medaglia d'oro. Che, a queste condizioni, non la vogliamo più tenere. Dallo Stato vogliamo soprattutto giustizia, mica soltanto medaglie e soldi».
Tutto qui.
«Abbiamo organizzato per sabato dieci ottobre - spiega la figlia Francesca Lorefice - un corteo silenzioso di solidarietà.

L'appuntamento è alle diciotto a Morigallo, dal capolinea del bus numero 8 a Bolzaneto. Sfileremo fino alla caserma dei Vigili del fuoco di Bolzaneto. Non vogliamo partiti e non ci saranno colori politici. Non ci vogliamo vendicare di nessuno. Vogliamo soltanto giustizia».

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