Politica

I fan in delirio: Michael come Mandela

Il sito ufficiale del cantante bloccato dai messaggi di gioia per l’assoluzione

Nino Materi

Le grida di gioia e il lancio di coriandoli dei fan davanti al tribunale subito dopo la sentenza, si sono trasformati da ieri sul web in un planetario not guilty party. Se lunedì mattina erano infatti solo 200 gli ammiratori di Jackson in trepidazione davanti all’aula di giustizia di Santa Maria, nelle ultime 24 ore sono stati almeno due milioni i «jacksoniani» di tutto il mondo che hanno tentato di entrare nel sito ufficiale del loro eroe.
Ieri mattina, prima che il sito, andasse completamente in tilt diventando inaccessibile per l’intera giornata, siamo riusciti ad aprire l’indirizzo http://mjjsource.com (realizzato personalmente dal cantante per dare informazioni durante il processo).
Il sito apre solennemente con la parola «Innocente» in bianco e nero accompagnata da una musica trionfale; poi una mano con il segno «V» di victoria esce con un pop up, prima di dissolversi in un montaggio di foto di Jackson e dei suoi fan con le scritte «difesa» e «vittoria» che scorrono sullo schermo. Altro clic, ed ecco apparire una pagina dove l’assoluzione di Michael è paragonata alla «caduta del Muro di Berlino e all'uscita dal carcere di Nelson Mandela». All’altezza della situazione sono pure gli effetti sonori e l’animazione delle schermate che diffondono un coro pop che fa da sottofondo a una serie di immagini e date «epocali»: dalla nascita di Martin Luther King alla caduta del Muro di Berlino, associate alla fine del comunismo e al rilascio di Nelson Mandela.
«Ricordate questa data (quella dell’assoluzione di Jacko, ndr), fa parte della storia», conclude una voce profonda che sembra provenire dall’aldilà.
Incalcolabili i messaggi dei fans che hanno intasato le chat dei tanti siti dedicati a Michael, compresi quelli italiani sui quali si potevano leggere dediche di questo tenore: «Abbiamo sempre creduto nella tua innocenza e le nostre preghiere hanno illuminato la mente dei giudici» (Kika ’86); «Ora ti amiamo più che mai» (Lara ’90); «Ieri sei rinato per la seconda volta e, con te, siamo rinati anche noi» (Sun XXX); «Ora puoi tornare a scaldarci con la tua voce luminosa» (Love&forever).
Uno show no stop che ha preso il via in maniera imprevedibile, considerato che, appena qualche giorno fa, si era diffusa la notizia secondo cui il verdetto non sarebbe arrivato prima di un paio di settimane: il tam tam era così convincente che di fronte alla corte la folla di sostenitori e troupe giornalistiche era diminuita.
Poi, alla fine della mattinata di lunedì, il colpo di scena. Dalla corte è partita la telefonata ai legali di Jackson alle 12.30, ora della California, le 21.30 in Italia: i giurati avevano raggiunto un verdetto. Alla popstar, che si trovava nel suo ranch, la casa-parco dei divertimenti di Neverland, a Santa Barbara, è stata data un'ora di tempo per raggiungere il tribunale per la lettura del verdetto. Il giudice Rodney Melville, dopo aver blindato il processo a microfoni e telecamere, ha consentito che venisse trasmesso l'audio della lettura del verdetto. E nel momento più emozionante è arrivata la raffica di «not guilty», non colpevole, per tutti e dieci i reati.
Scene di gioia fuori dal tribunale di Santa Maria, dove sono state stappate bottiglie di spumante, decine di fan di Jackson si sono messi a soffiare in trombette colorate di carta, saltando per la gioia e abbracciandosi. Jackson, lasciando l'aula del tribunale, è apparso sconvolto e spossato, e molto emozionato. Alle centinaia di fan urlanti, il cantante, accennando appena un sorriso, una volta uscito dal palazzo di giustizia non ha fatto dichiarazioni e si è limitato a salutarli con un cenno della mano. Poco dopo, Jackson è salito su un fuoristrada nero e ha lasciato Santa Maria, insieme ai suoi familiari, scortato da altri tre Suv, alla volta del suo ranch di Neverland, ad una quarantina di chilometri. Le centinaia di persone presenti, separate dal tribunale da una serie di transenne, hanno iniziato ad urlare subito dopo la lettura del verdetto favorevole al cantante, il cui audio è stato trasmesso in diretta sulla piazza antistante il palazzo di giustizia, troppo piccolo per accogliere tutti. Ben più spaziosa, invece, la piazza del Web.

Dove, da ieri, il re del pop ha riconquistato la sua corona.

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