«Lhorror? Limportante è non fare troppi errori, magari abbondando con gli effetti speciali o lo splatter, perché il pubblico va rispettato. Quindi, meglio optare per lhorror decostruttivo di Sam Raimi e Wes Craven che tiene conto delle differenze demografiche e permette di scovare nuovi modi di terrorizzare le platee». Parla con cognizione di causa lattore californiano Robert Englund, icona della cinematografia horror celebre per aver turbato i sogni dei cinefili grazie ai ghigni satanici di Freddy Krueger, lassassino col volto deturpato da ustioni e le dita infilati in guanti e coltelli, protagonista della serie Nightmare. Lattore, sorridente e solare a dispetto del suo lugubre alter ego Freddy (personaggio classificato dallAmerican Film Institute al 40 posto tra i 100 più cattivi), ieri ha incontrato addetti ai lavori e cinefili al teatro comunale di Latina in occasione dellapertura del Fantafestival diretto da Adriano Pintaldi e Alberto Ravaglioli che da oggi si trasferirà a Sabaudia, dove rimarrà fino al 14 settembre per celebrare il meglio del cinema fantastico e di fantascienza. Un appuntamento imperdibile per quanti vogliano vedere su grande schermo la mitica serie Ai confini della realtà che negli anni 60 tenne incollati ai teleschermi molti spettatori e che, dopo decenni di oblio, viene riproposta in una ricca raccolta dvd che include gli episodi inediti della quinta stagione. Oltre allomaggio a Robert Englund, la rassegna celebrerà il ricordo del maestro Ingmar Bergman, proponendo Il settimo sigillo. Tra gli ospiti anche Lamberto Bava del quale saranno proiettati Macabro, Demoni e A cena col vampiro. A far brillare la sezione dedicata alla nuova produzione fantastica made in Europe saranno, nellordine, lanteprima di 28 settimane dopo, sequel del fortunato 28 giorni dopo di Peter Boyle, e le opere di due giovani talenti nostrani intitolate Il bosco fuori e Dark resurrection.
«Negli anni 50 - spiega Englund che è passato dietro la macchina da presa per The Vij tratto da un racconto di Nicoalj Gogol - si volevano mettere al bando lhorror, il rock e i fumetti perché considerati una piaga, mentre oggi si riconosce agli stessi un contributo alla cultura.
«I film horror? Fan bene alla cultura»
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