I fiori della Lega: «Loro in festa, noi in lutto»

Guerra di posizioni (politiche) in via Corelli. Proprio davanti al centro milanese di identificazione ed espulsione degli immigrati irregolari le posizioni si sono fronteggiate ieri: da una parte la Lega Nord - che celebrava ironicamente «la Liberazione dei clandestini» - dall’altra i centri sociali.
Con il capogruppo in Consiglio comunale Matteo Salvini una dozzina di militanti del Carroccio ha simbolicamente deposto una grossa corona di fiori in segno di protesta contro l’emendamento definito «salva clandestini». Quella norma presentata dal Pd che ha bocciato l’innalzamento a sei mesi del termine massimo per la detenzione degli extracomunitari nei Cie. Nella corona di fiori collocata sotto la targa di via Corelli un nastro con la scritta: «Clandestini in festa, Milano in lutto». A pochi metri dai leghisti una ventina di autonomi, esponenti dei centri sociali e del «comitato milanese antirazzista». Bloccati da un solido schieramento di forze dell’ordine all’altezza di via Aquila. I loro slogan erano: «No ai Cie lager della democrazia», e «liberi tutti». Per una volta rischia di essere la realtà (o quasi). «Per un voto romano passato con i voti del Pd, dell’Udc e anche di parte del Pdl - ha spiegato Salvini - oggi circa un migliaio di clandestini festeggerà il suo giorno della liberazione. Ma la Lega non ci sta e tornerà a combattere perché questa è casa nostra». Ma il ministro La Russa ha già annunciato una soluzione-lampo della maggioranza.
Una contrapposizione solo simbolica, quella fra leghisti e centri sociali. Nessun contatto, nessuna tensione. Tranquilli gli autonomi (in gran parte giovani e ragazze), soverchianti le forze dell’ordine (circa 30 agenti). Ma per l’iniziativa è stata chiusa una parte di via Corelli, all’altezza di via Tucidide. Della delegazione leghista faceva parte anche il gioielliere milanese Giuseppe Maiocchi che nel 2004, assieme al figlio Rocco, sparò e uccise un rapinatore montenegrino dopo una spaccata nel loro negozio. Il commerciante ha deciso di candidarsi con la Lega Nord alle elezioni provinciali.

Della questione la Lega farà uno dei cavalli di battaglia della campagna elettorale: «La scadenza dei termini previsti - ha dichiarato ieri anche l’assessore leghista Davide Boni - consentirà agli irregolari di essere rimessi in libertà. Un atto vergognoso che rischia di vanificare l’impegno del ministro dell’Interno e di tutte le forze dell’ordine, mettendo a rischio l’incolumità dei nostri concittadini».

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