Alberto Toscano
da Parigi
La battaglia tra Suez ed Enel è fatta anche di attacchi a sfondo «psicologico». Lo si è visto ieri con la lettera inviata dal presidente del gruppo transalpino, Gérard Mestrallet, allAmf (Autorité des Marchés Financiers, la Authority competente in questo settore) affinché Enel sia costretta a svelare la propria strategia dopo «numerosi articoli di stampa» che lasciano intravedere lipotesi di unOfferta pubblica di acquisto.
In realtà Mestrallet fa allusione in particolare non tanto alla stampa scritta quanto a una gaffe, che allinizio era parsa uno scoop, della radio pubblica parigina France Info. Nella serata di mercoledì, alla fine del consiglio damministrazione di Enel, lemittente radiofonica ha annunciato e ripetuto che il gruppo italiano aveva deciso di lanciare lattesa Opa su quello francese.
Nel frattempo lOpa non è arrivata. Almeno per il momento. Può ovviamente sempre essere lanciata, ma la singolare iniziativa dellemittente francese non ha fatto altro che aggiungere confusione al dossier. Invece di chiedere lumi ai responsabili del servizio radiofonico pubblico transalpino o a quelli dellemittente in questione, Mestrallet si rivolge allAutotità dei mercati finanziari, sollecitando un pronto intervento sul gruppo italiano affinché chiarisca la propria strategia. E così facendo rivela la propria impazienza e il proprio nervosismo a proposito di un dossier che dal suo punto di vista rischia di complicarsi di giorno in giorno.
Intanto il «patriottismo finanziario» francese, tanto caro al primo ministro Dominique de Villepin, ha ottenuto il semaforo verde del Parlamento: ieri il Senato ha votato - cosa scontatissima - a favore della legge che ostacola le «Opa ostili», in particolare quelle straniere, sulle società francesi.
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