I galleristi sondano le nuove tendenze

Tra ritorno al figurativo e suggestioni sudamericane ecco il panorama delle nuove leve dell’arte contemporanea

Quest’anno l’iniziativa dell’Argam (l’associazione che riunisce le gallerie d’arte romane) coinvolge gran parte dei centri espositivi in una mostra multipla che si fa dialogo tra l’arte giovanissima dei diplomati delle Accademie e quella degli artisti «di galleria». Tra suggestioni orientali, immancabile pop art italiana, voglia di figurativo ultracompassato o rabbioso e qualche originale apporto sudamericano oltre ad artisti irriducibili a categorie, si delinea, o meglio, non si delinea, la conformazione della proposta al pubblico da parte delle gallerie aderenti all’associazione. Nell’ampia ed eterogenea offerta delle iniziative espositive spicca il colloquio al femminile della Galleria Giulia tra Elisabetta Catamo e la ravennate Laura Baldassari, stridente, ma nel segno del rigore. La prima realizza opere che guardano a colori e forme dell’Oriente sontuoso, grigie-argento, rosse e oro, sospese in una dimensione magica e senza tempo; si tratta di oggetti in legno, grafite, chiodi, petali di rosa, a metà tra l’installazione e la scultura. L’opera di Baldassari è un ritratto dipinto a olio nel quale l’immagine si sdoppia e pare bloccata, come sottovuoto, in una ripetizione di sé costrittiva che segue la contrazione del volto, il dolore minimo còlto nell’attimo in cui si manifesta.
Non su una memoria d’Oriente ma sulla sua contemporaneità esplosiva è incentrato l’incontro, all’Hofficina d’Arte, tra la calligrafica pittura ossessiva, popolata da dragoni tatuati immessi in «light-box», di Nicolantonio Mucciaccia, e la fotografia digitale di Li Wei, artista dell’avanguardia cinese presente con un dittico fotografico, accomunati da una visione di forte coinvolgimento. Li fronteggiano il fotomontaggio fiabesco e la raffinata linoleumgrafia rispettivamente di Sara Khamisi e Stefania Miglio.


Arriva dall’Argentina il trio di pittori esposti negli spazi della galleria L’Indicatore, i quali vivacizzano il panorama figurativo romano con una nota espressionistica: Carlos Tessarolo, Alejandro Varela, Martin Riwnyj. Al capo si trovano le tele di Paolo Profaizer, silenziosi e quasi metafisici paesaggi interiori, esposti presso la Neo Art Gallery.
Fino al 15 giugno. Info: 06361208.

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