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I gallesi Dodd e Dredge brindano nella World Cup

In Portogallo soltanto secondi i favoriti inglesi. Ai vincitori due milioni di euro

Mario Camicia

«È stata la giornata di pioggia più bella della mia vita!», ha detto scherzando ma felice Stephen Dodd, il trentanovenne gallese di Cardiff subito dopo che il direttore del torneo della World Cup 2005 aveva deciso di annullare la quarta ed ultima giornata di gara per il cattivo tempo scatenatosi sul percorso del Victoria Golf Club in Algarve, Portogallo. Dodd, in coppia con il connazionale Bradley Dredge, era andato al comando della coppa del mondo per nazioni dopo la terza giornata grazie ad un fantastico 61 ottenuto in formula «best ball» scavalcando Inghilterra e Svezia con le quali erano appaiati dopo le prime 36 buche. Un vero peccato che le cattive condizioni meteorologiche abbiano costretto ad una prematura fine del torneo perché c’erano tutte le premesse di un finale davvero entusiasmante.
L’Inghilterra, detentrice del titolo, era partita alla grande con Luke Donald - presente in squadra anche l’anno scorso - e David Howell, che ha sostituito Paul Casey, avevano già nella prima giornata - sempre in quattro palle la migliore - dimostrato di voler difendere a denti stretti il titolo girando con un punteggio record di 59 colpi e che seppur raggiunti da Galles e Svezia nella seconda giornata - giocata con formula «foursome» - e superati di due colpi soltanto nel terzo giro, restavano i favoriti sul nuovo e bellissimo percorso disegnato da Arnold Palmer.
Bradley Dredge, compagno di Dodd con meno spirito e più diplomazia, ha dichiarato che avrebbe preferito vincere sulla distanza regolamentare delle 72 buche ma in cuor suo è credibile che la pensasse esattamente come il suo compagno di squadra! Quel che resta e fa storia è comunque che il Galles torna a vincere la World Cup dopo diciotto anni, quando alle Hawaii vinsero il mitico Jan Woosnam affiancato dal meno clamoroso David Llewellyn e che i nuovi campioni del mondo hanno dimostrato grande affiatamento e grande sicurezza di gioco. L’Inghilterra e la Svezia di Niclas Fasth e Henrik Stenson hanno dovuto far buon viso a cattivo tempo ed accontentarsi del secondo posto pari merito. Un’ottima Francia - Levet e Jacqualin - ha conquistato una quarta posizione, grazie a un terzo giro in 61, che fa onore alla scuola e alla organizzazione dei cugini transalpini mentre la Danimarca è giunta ottima quinta. La World Cup aveva in palio tre milioni e 400mila euro e ha gratificato i due campioni gallesi di ben 995mila euro a testa: di che ringraziare nuovamente il tempo avverso!
Tiger Woods, due volte vincitore della coppa del mondo, ha preferito difendere il titolo nel Dunlop Phoenix in Giappone e bene ha fatto perché, seppur dopo quattro buche dei playoff, ha riconquistato il titolo superando il giapponese Kamame Yokoo. L’anno scorso Tiger vinse con otto colpi di vantaggio, quest’anno ha sofferto, anche per un dolore al fianco che mette in forse le sue ultime esibizioni di fine d’anno, ma è stato sempre in lizza per il titolo fin dalla prima giornata. È questa la sua settima vittoria stagionale, tra le quali figurano anche quelle nel Masters degli Stati Uniti e nell’Open Championship di Gran Bretagna e la trasferta giapponese ha aggiunto al suo già ricco conto in banca altri 300mila euro.
Annika Sorenstam, indiscussa numero uno nel mondo del golf professionistico femminile, ha vinto anche il torneo finale della stagione, lo Adt Champioship in quel di Palm Beach in Florida.
Adriano Mori, il nostro ultimo «over 50», si è aggiudicato l’ammissione alla finale della qualificazione per il senior tour europeo che assegnerà sei carte per la stagione 2006.

Adriano è giunto decimo nelle prequalifiche giocatesi in Portogallo.

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