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I genitori raccolgono le firme per riportare i medici a scuola

«I nostri figli ormai vivono in una società multietnica e vogliamo che siano tutelati»

I genitori raccolgono le firme per riportare i medici a scuola

«Siamo decisamente preoccupati per il calo del livello di sicurezza igienico sanitaria all'interno delle scuole - tuona Lilli Lauro, presidente del consiglio d'istituto di Castelletto -. Abbiamo iniziato una raccolta firme per dire no, e sottolineare questa incresciosa situazione che penalizza sensibilmente la salute dei nostri figli. Le decisioni prese dalla Regione in materia di sanità scolastica, che aboliscono i certificati medici, sono infatti impossibili da accettare e noi chiediamo che sia garantita sicurezza e tutela nelle scuole frequentate dai nostri ragazzi».
Negli asili, nelle scuole c'è la rivolta. L'abolizione dei certificati medici sta scatenando una serie di reazioni negative da parte di genitori e insegnanti, angosciati dal problema della diminuzione dei controlli sull'igiene e sulla salute degli stessi scolari, ma anche dalla confusione che si sta creando intorno all'argomento.
L'iniziativa - promossa da Lilli Lauro, coordinatrice femminile della Lista Biasotti e fondatrice del circolo culturale «Il Volano», ha dato il via una raccolta firme all'interno di alcune scuole, raccogliendo un gran numero di adesioni in pochi giorni.
A scendere in campo sono le mamme e i papà di Castelletto, Carignano e del Centro (scuola media Bertani, Ruffini, San Paolo e Montaldo; scuola elementare Mazzini, San Paolo e l'asilo Bertani e Cabrini), che firmano e accusano il tutore della salute in Regione, l'assessore Claudio Montaldo, di aver deliberato su temi importantissimi senza aver sentito i pareri dei rappresentanti dei genitori degli organi collegiali.
«Viviamo in democrazia e argomenti di questo genere non possono essere decisi arbitrariamente, perché temiamo che in una società multietnica possano esserci delle ricadute sulla salute dei nostri figli», sottolineano alcuni genitori del distretto scolastico.
Le tante sottoscrizioni raccolte, denunciano così la preoccupazione e il disagio suscitati dalla cancellazione dell'obbligo dei certificati medici soprattutto per il rientro a scuola dopo la malattia, ma anche la volontà degli stessi genitori che chiedono di annullare la delibera regionale.
A dare battaglia ci sono anche molti insegnanti e i genitori dei ragazzi che svolgono attività sportive extra scolastiche nelle palestre delle scuole Mazzini e San Paolo.
«La gente si è dimostrata molto sensibile ai problemi sanitari scolastici e in tantissimi hanno già sottoscritto la petizione - continua Lauro -. Il problema viene riconosciuto da tutti. I genitori sono consapevoli del fatto che abolire ad esempio il certificato di riammissione in classe significa aumentare i pericoli perché viene a mancare ogni forma di controllo sulle patologie infettive. Le scuole sono piene di problemi legati ai pidocchi, a malattie polmonari e dermatologiche, in questo modo come facciamo a venirne a conoscenza e a controllarle? La scomparsa poi del medico scolastico lascia tutti sconcertati. Se l'obiettivo della Regione è quello di ridurre la burocrazia va bene ma non tocchi però i certificati medici dei nostri figli. Il diritto alla salute va tutelato sempre, soprattutto quando si parla di sicurezza igienico sanitaria nell'ambito scolastico».


L'attenzione sul problema non verrà meno e insegnanti e i genitori si dicono pronti anche a nuove iniziative; nel frattempo l'ideatrice del progetto ha chiesto anche l'aiuto a Sandro Biasotti, che si è detto pronto a sposarne la causa. Il gruppo politico dell'ex governatore ha preparato un'interrogazione da presentare alla giunta regionale.

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