I geometri sono vicini agli alluvionati

Non è certo finito il dramma delle famiglie e dei molti commercianti colpiti dall’alluvione del 4 novembre. Lo testimoniano gli iscritti al Collegio dei geometri genovese che stanno offrendo la loro professionalità, gratuitamente, a chi ha bisogno (e sono tanti) di perizie per i danni subiti.
Il Collegio, appunto (come appare anche sul suo sito) ha deciso di mettersi al servizio di tutti coloro che hanno necessità di una perizia per i danni subiti. Perizie che riguardano la valutazione dei danni di immobili, di merci o di attrezzature.
In particolare i box danneggiati sono tanti, gli scantinati con tantissima merce andata perduta: la necessità di avere un esperto che valuti esattamente i danni diventa fondamentale.
«Per questo - sottolinea il presidente del Collegio Luciano Piccinelli - come già avevamo fatto con l’alluvione di Sestri Ponente, ci siamo messi a disposizione della città distrutta, ovviamente gratuitamente.
I nostri iscritti sono da tempo contattati per avere un aiuto di tipo tecnico. «Si tenga presente - dice ancora Piccinelli - che ci troviamo di fronte ad un dramma enorme e gli stessi alluvionati si sentono completamente spaesati, per non dire peggio, in questo scenario drammatico ed hanno ancor più bisogno di qualcuno che li aiuti, da tutti i punti di vista, a recuperare tutto quanto è andato distrutto».
I contatti avvengono, in genere, attraverso i vari municipi che segnalano coloro che richiedono sostegno, ma è possibile anche contattare direttamente il Collegio e tutte le indicazioni sono descritte sul sito dello stesso.
È certamente un’opera meritoria questa che stanno svolgendo i geometri: al momento oltre cinquanta domande sono state avanzate, ma altri commercianti si stanno muovendo perché per loro è assolutamente importante avere la verifica completa dei vari danni per segnalarli alle autorità competenti.
«Pensiamo - conclude Piccinelli - che sia questo un piccolo gesto di solidarietà per un dramma enorme.

L’esperienza di Sestri Ponente ci ha spinto a ripetere questa nostra partecipazione che, pensiamo, sia significativa proprio perché queste persone, oltre ad aver perso tutto, si sentono completamente sole con momenti davvero negativi anche sul piano umano».