Milano - Prosegue l'assedio della stampa internazionale. E così la vicenda Noemi valica l'oceano e approda su alcuni media statunitensi. Ne parlano, infatti, il New York
Times, l’Herald Tribune, il settimanale Time ed il quotidiano
economico Wall Street Journal.
Il New York Times riporta la presunta opinione di "molti italiani che si
chiedono se la reputazione di questa ultima fase della carriera del
premier non cominci a somigliare sempre di più alla decadenza della
Roma imperiale del Satyricon di Fellini".
La versione del New York Times In un articolo intitolato "Le scappatelle di un primo ministro alla
fine fanno aggrottare le sopracciglia in Italia", l’inviata del Times a
Roma Rachel Donadio scrive che "gran parte del successo di Silvio
Berlusconi è derivato dalla sua abilità di leggere gli umori nazionali.
Ora però molti si chiedono se non abbia fatto male i calcoli e se non
stia spingendo troppo la tolleranza degli italiani".
L’articolo della Donadio è apparso anche sull’International Herald
Tribune, edizione internazionale del New York Times, col titolo: "Nel
vortice di pesanti indiscrezioni Berlusconi costretto sulla difensiva".
Secondo l’inviata del Times, "la vicenda sta assumendo una
dimensione politica a meno di due settimane dalle elezioni europee,
un mese prima del vertice del G8 dell’Aquila e mentre Berlusconi sta
cercando di assicurare la sua posizione di fronte
all’amministrazione Obama".
Opposizione assente Ciò nonostante Berlusconi "continua a governare praticamente
senza opposizione", chiosa il quotidiano, e cita lo scrittore Tim
Parks secondo cui "il problema è che gli italiani non sanno
immaginare chi in questo momento potrebbe prendere il suoi
posto".
Il conia addirittura un neologismo e ribattezza lo Stivale col nome di "Berlusconistan".
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