di Massimo Piombo
Settembre è, per antonomasia, il mese delle scelte. Delle scelte chiare, e del coraggio. Sì, bisogna essere consapevoli che le stagioni hanno i loro ritmi, che sono anche, e soprattutto, ritmi psicologici. L'estate è la stagione dell'abbandono, del relax; l'inverno è la stagione in cui si stringono i denti, si lavora duramente e si combatte contro le difficoltà, senza lasciarsi scoraggiare, in attesa della primavera, che è invece, com'è noto, il periodo della rinascita. E l'autunno è la stagione delle scelte.
Nella cernita del proprio abbigliamento, questo si rivela in maniera fortemente simbolica: giacchè il vestire è - come tutti gli atti estetici - un'azione fortemente simbolica, metaforica del proprio essere, del proprio stato d'animo, della propria identità più profonda. In estate, infatti, ci si veste poco, ovviamente, e lo si fa in maniera libera, scanzonata, come scanzonato è il nostro stato d'animo. In inverno, ci si intabarra in cappottoni, in giacche pesanti, in abiti caldi e rassicuranti, che ci aiutino a "passà 'a nuttata", come direbbero i napoletani. In primavera ci veste in maniera divertita, frivola, coloratissima, per mostrare al mondo la propria voglia di rinascere. E in autunno? In autunno si ristruttura il proprio guardaroba. Si ripensano le scelte dell'anno passato. Si fanno i famosi "buoni propositi", nel vestire come nei comportamenti. Ci toglie di dosso il vecchiume del passato, rinunciando, se possibile, alle scelte banali ma rassicuranti, e andando con coraggio ad affrontare quella che Freud chiama "la vita ostile". Sì, la vita non è mai semplice: è un complesso coagulo di scelte, di deviazioni, di scommesse.
Nel vestire come nell'agire quotidano, bigogna avere il coraggio delle proprie azioni. Bisogna scommettere. Non lasciarsi coccolare da abiti che non ci piacciono ma a cui siamo oramai abituati, così come è necessario saper rinunciare ad amori che non ci convincono ma che ci troviamo di fronte già bell'e pronti, pensando che, almeno, "non ci faranno soffrire" e ci daranno una calda rassicurazione. Le scelte banali, rassicuranti, ma poco convinte e magari anche noiose, le scelte fatte non per passione per rassegnazione, sono sempre le scelte sbagliate. Le persone senza nerbo, senza coraggio, sono destinate all'infelicità, che è il destino peggiore per un uomo e anche per una donna. Noi tutti abbiamo diritto alla felicità. Nelle piccole scelte - come quelle che riguardano il nostro guardaroba - come nelle grandi scelte esistenziali. Le scelte accomodanti, prese per stanchezza o per rassegnazione, portano alla sconfitta psicologica. In settembre, che è il mese delle scelte e del coraggio, non lasciamoci abbattere dalla stanchezza: prendiamo in mano la nostra vita fin nei più piccoli dettagli. Affrontiamo con coraggio il lavoro, l'amore, le scelte esistenziali. Riguardiamo con coraggio alla nostra vita. Sembrerà strano, ma la scelta dell'abbigliamento è la prima spia del nostro modo di essere.
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