«Gioia per la vittoria del partito islamico». Dopo la cacciata di Ben Alì, in Tunisia (e nelle  comunità di tunisini all'estero, fra i quali alcune decine di migliaia in Italia) nei giorni  scorsi si è votato per eleggere la nuova Assemblea costituente. Il partito islamico al-Nahda ha  conquistato 90 dei 217 seggi. Per governare da solo dovrebbe averne altri 19, quindi sarà  costretto a stringere un'alleanza con le formazioni laiche. Tra queste, il Partito del Congresso  della Repubblica, di sinistra, ha conquistato 30 seggi, mentre il social-democratico Ettakatol  ne ha ottenuti 21. Si è piazzato quarto, con 19 seggi, al-Aridha el-Chaabia, mentre il Partito  progressista democratico, principale forza di opposizione ai tempi di Zine el-Abidine Ben Ali, è  arrivato quinto, con 17 seggi. Intanto hanno già preso il via le consultazioni per la nascita di  una coalizione di governo.
 In questo quadro politico di grande incertezza e tensione, l'Associazione Giovani Musulmani  d'Italia saluta «con gioia» i dati definitivi del voto. «Il risultato ottenuto in Tunisia dal  partito islamico progressista - dicono i giovani - è da considerarsi superiore alle attese,  insieme alla grande affluenza dei cittadini tunisini a dimostrazione della sentita voglia di  partecipazione alla vita politica, di democrazia e libertà».
 «Le elezioni - per il portavoce dei Gmi, Ahmed Abdel Azizi - si sono svolte in un clima di festa  ed è unanime la considerazione di regolarità con la quale si è svolta questa importante tappa  politica per il Paese. Hanno partecipato a questo importante evento anche i tunisini in Italia,  che avevano la possibilità di eleggere tre delegati per il Parlamento che sarà impegnato nei  lavori di stesura dei principi e le regole su cui si costruirà la nuova vita politica e sociale  della Tunisia».
 «Il Gmi - spiega ancora il portavoce - ha seguito con interesse la candidatura di due esponenti  importanti dell'associazione, l'ex presidente Osama Al Saghir e Imen Ben Mohammad, la precedente  responsabile dei Giovani Musulmani d'Italia a Roma. L'elezione è arrivata grazie a un lavoro che  ha visto impegnati i due candidati e esponenti dell'associazione nel portare i cittadini  tunisini alle urne per votare per il proprio paese, indipendentemente dalle preferenze». «Questa  elezione - conclude Ahmed Abdel Aziz - ha significato grande senso di fiducia verso i due  candidati eletti e verso i percorsi che hanno avuto nella propria vita, formativa, professionale  e associativa».
I Giovani musulmani in Italia esultano per i risultati del voto tunisino
Accolte «con gioia» la vittoria del partito islamico Nahda e l'elezione di alcuni suoi passati esponenti, come l'ex presidente e l'ex responsabile dell'associazione romana
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