da Milano
«In base alla vigente normativa italiana Eluana non può considerarsi clinicamente morta, perché la morte si ha con la cessazione irreversibile di tutte le funzioni dellencefalo». Così i giudici della Corte dappello di Milano hanno spiegato la loro decisione di respingere, per la settima volta, la richiesta di Beppino Englaro di staccare la spina alla figlia Eluana, ormai 35enne, e da 15 anni in coma dopo un incidente stradale. «Eluana - spiegano i magistrati - si trova in stato vegetativo permanente, condizione clinica che secondo la scienza medica è caratteristica di un soggetto che ventila, in cui gli occhi possono rimanere aperti, le pupille reagiscono, i riflessi del tronco e spinali persistono, ma non vi è alcun segno di attività psichica e di partecipazione allambiente».
Eluana per i giudici si trova in una zona «grigia», in cui il soggetto è considerato ancora «vivo» e, perciò, può configurarsi il conflitto tra i valori costituzionalmente protetti della vita, della tutela della sua dignità e della libertà di autodeterminazione. «Non risulta che negli altri paesi cosiddetti civili gli individui in stato vegetativo permanente siano considerati come morti».
Per i giudici anche Eluana deve continuare a vivere
Respinto in appello il ricorso del padre della donna lecchese in stato vegetativo da 15 anni
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