Piero Pizzillo
Clamoroso! Una nota dagenzia delle 10,52 di ieri titolava: Famiglia Giuliani chiede risarcimento danni a Placanica. Nel testo si legge «che la famiglia del giovane morto il 20 luglio 2001 durante gli scontri tra polizia e dimostranti in occasione del G8, ha citato in giudizio Mario Placanica, lex carabiniere accusato e poi assolto per la morte del ragazzo». Non si è fatta attendere la risposta dellex ausiliario dellArma, che quel giorno ha rischiato di morire assieme a due commilitoni che con lui si trovavano sul Defender assalito da circa 40 violenti no global, e che ha così commentato: «Sinceramente non mi aspettavo questa richiesta di risarcimento». Ebbene, «Il Giornale» non è rimasto sorpreso, perchè dopo le reiterate richieste di innalzare cippi o intitolare vie o piazze a Carlo Giliani, come accade per i martiri, era prevedibile una richiesta di indennizzo. Invece, comè noto, e sempre ripetuto su queste colonne, Giuliani è caduto quel pomeriggio di venerdì 20 luglio in piazza Alimonda, mentre andava allassalto dei tre carabinieri (già feriti)che si trovavano sulla camionetta, brandendo un estintore (dopo aver partecipato in mattinata ad altri scontri), mentre 40 compagni di cordata si apprestavano a una sassaiuola. É superfluo dire che non si trattava di dimostranti pacifici.
Nel primo pomeriggio di ieri lavvocato milanese Gilberto Pagani che assiste la famiglia Giuliani, ha dichiarato all Ansa di aver inviato una raccomandata a Placanica, a Filippo Cavataio, autista del Defender, al vice questore Adriano Lauro responsabile di area, e ai ministeri di Difesa e Interni, «a fini cautelativi per interrompere i termini di prescrizione, in quanto la speranza dei Giuliani è che ci sia una riapertura delle indagini». Da parte sua la signora Heidi Giuliani (entrata in politica dopo la morte del figlio, il 20 luglio in Senato dovrebbe subentrare al collega di Rifondazione comunista Luigi Malabarba), ha detto, tra laltro: «Abbiamo chiesto ai nostri legali di inviare una lettera formale in modo da evitare limpossibilità di intentare una causa civile».
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