nostro inviato a Buenos Aires
«Es la perla de la feria». Top model anche a Buenos Aires. Dopo Parigi, Berlino e Londra, Milano ancheggia sulla passerella più prestigiosa del Sud America. BA05, la decima Bienal internacional de arquitectura de Buenos Aires, insieme a Venezia e San Paolo è uno dei tre appuntamenti più prestigiosi nel settore. Giornate nelle quali tutta la città si trasforma in un grande centro di dibattiti e incontri con architetti arrivati da tutto il mondo. E Milano non è venuta fin quaggiù solo per fare la comparsa. Ospite donore, ha inaugurato la prestigiosa manifestazione con un convegno dedicato a Fiera Milano. Al Nuovo Polo e al grande progetto di riqualificazione dellarea lasciata libera dalle attività trasferite a Rho-Pero.
«La Biennale - spiega il presidente della Fondazione Fiera, Luigi Roth - ci ha chiamato a raccontare quello che abbiamo fatto. E questo ci conforta, significa che dopo un periodo di crisi abbiamo ridato alla città, alla Lombardia e allItalia una credibilità internazionale. Cera bisogno di una spolverata e questo nostro progetto ha saputo spolverare».
Grande stratega delloperazione, Roth mette in fila i numeri. Per Fiera Milano, ormai uno dei primi operatori economici del Paese, 80 manifestazioni, 5 milioni di visitatori, 30mila espositori e 2 miliardi di euro di indotto sul territorio che puntano a diventare 4, attivando 43mila posti di lavoro. In pieno centro il progetto CityLife affidato a grandi maestri. Unenciclopedia dellarchitettura dei nostri giorni. Pier Paolo Maggiora (la tradizione italiana), Daniel Libeskind (la cultura mitteleuropea contaminata dallAmerica), Arata Isozaki (la sapienza orientale), Zaha Hadid (le radici delluomo nella Mesopotamia), insieme per cambiare il volto della città. Con tre grattacieli e due torri dalle forme seducenti, un grande Central Park, il museo e il centro del design, la ristrutturazione del Vigorelli, lasilo e la caserma. «Tutto - commenta Roth - tenendo ben presenti le esigenze della città e di chi dentro quel progetto dovrà vivere». Sul grande schermo scorrono le immagini della Milano che sarà. «Unavventura affascinante - le parole dellarchitetto Maggiora -. Finalmente lItalia si ripropone nel contesto internazionale. E linvito a una Biennale che mette a tema la qualità dellarchitettura è davvero significativo».
Unarea di 370mila metri quadrati, di cui 150mila per residenze, 100mila al terziario, 20mila alluso commerciale. E poi 140mila metri di verde e 3.500 posteggi. «Da più di 20 anni - sottolinea lassessore allUrbanistica Gianni Verga - si aspettava un progetto concreto di riqualificazione dellarea della Fiera e finalmente cè una proposta definitiva. Un progetto già allattenzione di tutto il mondo, che interseca il dibattito culturale internazionale e che è destinato a sprovincializzare finalmente Milano». Di un progetto nato dopo la stasi nella realizzazione di grandi opere parla anche Claudio Artusi. «La sfida - racconta lamministratore delegato di Sviluppo Sistema Fiera - era trattare la città con attenzione e rispetto. Tradurre il progetto in qualità e felicità non focalizzando lattenzione solo sulla trasformazione, ma pensando alla vivibilità complessiva e alla cura della bellezza.
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