Dieci minuti di inseguimento attraverso le vie del centro, con guardie e ladri che si prendono a sportellate, fino allurto finale in viale Gorizia. Qui i ghisa scendono per identificare i fuggitivi che ripartono e investono un agente. Il vigile rotola a terra, si rialza, estrae la pistola e spara tre colpi che tuttavia non fermano la fuga. La macchina riesce a fare ancora poche centinaia di metri e poi viene abbandonata poi in un garage. Dentro alcuni oggetti rubati a un antiquario del centro. I due ghisa finiscono in ospedale, qualche botta ma niente di grave.
Una follia che ha subito riportato alla mente la sera del 12 gennaio quando un altro vigile, Nicolò Savarino, fu travolto da un auto che stava cercando di fermare alla Bovisa. Questa volta niente morti per fortuna, ma non certo per merito dei ladri che anzi nella loro corsa hanno sfiorato diversi pedoni. I malviventi stavano scappando da via San Maurilio 11, dove avevano appena rubato due zanne di elefante dal valore di 35mila euro alla Galleria darte «Il Borghetto». Un colpo preparato il giorno prima quando due stranieri si erano presentati per visionare la merce e stabilirne il prezzo. Ieri mattina i clienti erano poi tornati e mentre la telefonata di un compare distraeva lantiquario, i ladri fuggivano su una Renault Megane bianca con targa francese, condotta da un complice.
Alle 10.30 i tre ladri si ritrovano in piazza Missori, poi corso di Porta Romana dove per poco non mettono sotto un passante e vengono notati da un equipaggio della polizia locale su unauto civetta. Curiosamente unaltra Megane. Lautista affianca la vettura mentre il collega «spaletta» per fermarli. E si prende la prima «sportellata». La Megane gira quindi in via Lentasio, poi in corso Italia e in via Molino delle Armi, imboccata a tutta velocità contromano. E sempre cercando di speronare la macchina dei ghisa. I fuggitivi infilano via Ticinese, piazza XXIV Maggio e infine in viale Gorizia dove dopo, lultimo scontro, le due auto finiscono ai lati della carreggiata. I vigili, Antonio T., 42 anni, e Fdederico B., 25, nonostante siano parecchio ammaccati, sono i più lesti a scendere e si lanciano sulla Megane. Vengono però bloccati dalla vista di unarma che sarebbe comparsa in mano ai uno dei banditi. Poi la vettura, nonostante sia ormai un mezzo rottame con le gomme a terra, riparte e falcia Antonio. Lagente riesce tuttavia a sparare tre colpi che forse vanno a vuoto. Poco dopo arrivano rinforzi e ambulanze, i due ghisa finiscono al Policlinico, parecchio malconci, ma alla fine niente di grave: guariranno in sette giorni.
Nel frattempo dal «Borghetto» era già partito lallarme per il furto subito, la vittima aveva fornito modello e targa dei fuggitivi e alcuni equipaggi della Questura si erano messi a caccia di una Megane bianca. Alla fine segnalata sul tetto di un parcheggio di via Gentilino, traversa di via San Gottardo. Come detto, poco più che un rottame con due ruote a terra. Dentro le due preziose zanne, poi riconsegnate al legittimo titolare. Subito dopo partono le due indagini per il furto e per la folle fuga, in cui si potrebbero ravvisare gli estremi del tentato omicidio.
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