«I lavori al porto di Gaeta fermi da 5 anni»

«Cosa intende fare il presidente dell’autorità portuale di Civitavecchia, Fiumicino e Gaeta per la promozione e lo sviluppo dei porti laziali?». Lo chiede Francesco Aracri, deputato Pdl e membro della commissione Ambiente, territorio e lavori pubblici, che denuncia gravi inefficienze logistiche nel porto di Gaeta. Sotto accusa è l’immobilità della presidenza di Fabio Ciani che «fino a oggi non ha brillato per presenza fattiva e concreta».
Aracri prende spunto dalla recente operazione della Direzione distrettuale antimafia di Napoli che tra Campania, Sicilia e Lazio ha portato all’arresto di 68 persone. Tra loro anche un commerciante all’ingrosso gaetano. Le indagini hanno messo in luce il controllo esercitato dal cartello di mafia, camorra e ‘ndrangheta sul trasporto e i prezzi di prodotti ortofrutticoli. L’attività della malavita nel settore dell’autotrasporto faceva lievitare i costi di frutta e verdura: dal campo alla tavola il prezzo veniva triplicato.
Un controllo mafioso favorito anche dalla mancanza di alternative al trasporto su gomma. Così Aracri chiede al presidente dell’autorità portuale «che tipo di azioni intende intraprendere per far diventare davvero il porto di Gaeta una piattaforma logistica per l’ortofrutta». Il deputato del Pdl denuncia «5 anni di fermo inspiegabile per i lavori di potenziamento del porto di Gaeta, che dovevano partire a fine maggio».
Insomma, dal membro della commissione Ambiente, territorio e lavori pubblici arriva una bocciatura totale per Fabio Ciani: «Considerando che la funzione dell’Ente da lui presieduto è di promozione, sviluppo, controllo dei porti laziali, un lavoro che lui sino ad oggi ha completamente disatteso, disorientando tutti gli armatori, ci chiediamo cosa intende finalmente fare, su questo versante, che è un volano importante per l’economia di tutta la regione». Aracri avanza anche una proposta al presidente: «Navi di tipo ro/ro, cioè per imbarchi di semirimorchi frigo, potrebbero tranquillamente ormeggiare a Gaeta, sanando un’inefficienza logistica al momento grave».
Anche da un comunicato della Coldiretti si capisce quanto sia importante potenziare i trasporti alternativi: «In un paese come l’Italia dove oltre l’86 per centro dei trasporti commerciali avviene su gomma, la logistica incide per quasi un terzo sui costi di frutta e verdura».
Fabio Ciani è stato nominato il 23 maggio del 2007 dal Consiglio dei ministri del governo Prodi. Una nomina controversa, che fu duramente contestata da Andrea Mondello, presidente della Camera di Commercio di Roma e da esponenti di An, Forza Italia e Socialisti Riformisti.

La procedura legislativa prevedeva infatti che la nomina sortisse dall’accordo tra enti locali e Camere di Commercio, e solo in caso di mancato accordo, diventasse di competenza del Consiglio dei Ministri. Per Mondello l’accordo era stato trovato nel nome di Giovanni Parrillo, ma l’allora ministro dei Trasporti, Alessandro Bianchi, non ne tenne conto e nominò Ciani.

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