«I leghisti sono bravi».
Prego vicesindaco? La attaccano da settimane e gli fa pure i complimenti?
«Continuo. Sono bravi a monopolizzare l’attenzione attraverso i mass media. Noi ci muoviamo senza troupe e fotografi, se c’è un problema interveniamo concretamente, programmiamo gli interventi con il prefetto e mandiamo i vigili. Sgomberi, aree a rischio. Non ci andiamo io e il sindaco a prendere gli applausi. Loro sono bravi a fare uno show qualche giorno prima, e alla gente sembra che sia tutto merito loro».
Beh, qualche volta i vigili li mandate solo dopo che gli esponenti del Carroccio hanno fatto una passeggiata nei campi rom o nelle case occupate.
«Non possiamo essere ovunque, molte volte il capogruppo Matteo Salvini mi scrive facendomi segnalazioni utili, più spesso però le fa attraverso la stampa».
Ecco, Salvini: non risparmia critiche al sindaco e a lei sulla gestione di traffico e sicurezza. Che dice?
«Intanto, che a inizio legislatura la Lega che ha fatto di sicurezza e immigrazione il cavallo di battaglia non ha chiesto le deleghe, Bossi avrebbe potuto battere i pugni. Ma hanno preso il Marketing territoriale, legato agli eventi. E quando sindaco e maggioranza mi hanno chiesto di sostituire l’assessore alla Mobilità Edoardo Croci, non ho sentito obiezioni dalla Lega. Si può sempre migliorare, ha ragione Salvini, ma sono assessorati con poca visibilità e grandi emergenze. E posso dire una cosa?».
Prego.
«Penso di aver fatto bene, o i milanesi non avrebbero premiato col 36% dei voti il Pdl. Abbiamo fatto più di 230 sgomberi in un anno, sono calati i reati, abbiamo dato un giro di vite su via Padova. Ne ha tratto beneficio anche la Lega, se ha preso il 2% in un anno fa. Ma è ancora dietro di 22 punti».
Messaggio a Bossi che punta a fare il sindaco?
«L’ultima parola spetterà a Berlusconi, ma oggi mi pare indubbio che sarà ancora Letizia Moratti. Il contrario sarebbe un autogol. Ci fosse un vistoso calo di voti capirei, ma il Pdl a Milano ha registrato il miglior risultato tra le grandi città».
Forse la Lega si accontenterà del posto di vice. Vogliono mandarla in pensione?
«Ah, posso fare anche altro nella vita. Ma se mi deve mandare a casa qualcuno sono gli elettori e tra un anno ne hanno il potere. Farò la mia campagna e poi decideranno i vertici, non ho mai chiesto un ticket con il sindaco. Avrei potuto, come altri, già dopo il primo Albertini e con la Moratti, ma mi sono presentato alle elezioni. E con un buon curriculum credo».
Ad esempio?
«Solo due: la ristrutturazione della Scala e 5mila miliardi di opere pubbliche; dagli 11 mq a persona di verde del sindaco Formentini a 18 quando me ne occupavo io».
La componente di An però ha perso peso e posti al Pirellone, potrebbe avere scossoni in Comune?
«Chi fa ancora distinguo tra ex An ed ex Fi vuole solo mettere zizania, da un anno siamo e ci sentiamo Pdl.
Che ne penserebbe di Salvini in giunta?
«Ben venga, sulla piazza milanese è uno dei leghisti più autorevoli».
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