I lombardi spendono un miliardo al mese per tentare la fortuna

Gioca che ti passa. Hai voglia a dire la crisi, le vacanze fatte a casa, il caroaffitti e l’angoscia della quarta settimana. Gli italiani a una cosa non rinunciano: la pizzeria e il gioco, panem et circenses. E i lombardi portano la bandiera soprattutto nel secondo «vizio», specie se il peccato è per così dire veniale, ovvero riguarda i cosiddetti giochi pubblici, quelli che affollano le nostrane ricevitorie con tagliandi di ogni sorta, dal Gratta e vinci al superenalotto, dalle Carte giapponesi al Megamiliardario alle infinite lotterie nazionali che spopolano anche online. A sperare nel colpo grosso - o medio ma che dia una svolta consistente - sono dunque soprattutto gli abitanti di Milano e dintorni. Lo conferma l’agenzia Agipronews che, in base agli ultimi dati, vede la Lombardia saldamente in testa i primi sei mesi dell’anno nella raccolta delle giocate con 6,8 miliardi di euro. Che vale a dire una raccolta procapite di 837 euro. Alle spalle dei lombardi si posiziona il Lazio con 4,1 miliardi, ma con una spesa media per abitante di 880 euro. Al terzo posto la Campania, con 3,7 miliardi (spesa procapite a 810 euro). Nella top five delle regioni dove nei primi sei mesi si è giocato di più anche l’Emilia Romagna e il Veneto, rispettivamente con 2,8 e 2,5 miliardi. Queste cinque regioni nei primi sei mesi hanno raccolto 20 miliardi, il 57% del totale. Il trend, secondo le ultime stime, risulta addirittura in aumento, visto che nel primo semestre 2011 la raccolta delle giocate ha subito una crescita 20 per cento, per un totale di vincite di 27 miliardi.
Questo aumento, spiega l’agenzia, è relativo allo steso periodo dell’anno precedente, vale a dire con una raccolta di 35,8 miliardi contro 29,9 del 2010. Le vincite, spiega Agipronews, hanno sfiorato i 27 miliardi, mentre l’Erario ha beneficiato di oltre 4,6 miliardi. Se il trend dovesse mantenersi costante, l’anno in corso potrebbe chiudersi a 72 miliardi.
La crescita maggiore nei primi sei mesi è stata registrata dal Lotto, con un +40% (oltre 3,3 miliardi contro 2,4 miliardi del 2010), un risultato che si spiega con la costante presenza di ritardatari di lungo corso, su tutti il 22 sulla ruota Nazionale. Segno più anche per i Gratta e vinci, con quasi 5,4 miliardi e una crescita dell’11%.

Sostanzialmente stabili bingo (954 milioni, +0,6%) e apparecchi da intrattenimento (15 miliardi, -0,6%): questi ultimi rappresentano il 42% della raccolta complessiva. A far lievitare gli incassi del primo semestre le Videolotteries, che chiudono a oltre 5,3 miliardi (non erano presenti nell’analogo periodo del 2010).

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