I Lost: "La nostra favola rock nata dal web"

La band vicentina, rivelazione del 2008, è stata lanciata da Myspace e consacrata da Striscia la Notizia Il loro dvd è primo in classifica. Walter Fontana: "Per fare il cantante ho lavorato anche da McDonald’s"

I Lost: "La nostra favola rock nata dal web"

Milano - Eccola qui una storia come si deve, fatta di passione, sacrifici e onestà. Se date un’occhiata alla classifica dei dvd musicali più venduti, al primo posto ci sono ancora i Lost, gruppo di ventenni che da Thiene, provincia di Vicenza, in poco più di un anno sono diventati gli idoli della fascia di ascoltatori rock più ricercata del momento, quella compresa fra i tredici e i venticinque anni che segue anche i Tokio Hotel, i Cinema Bizarre e via elencando. Pure Antonio Ricci li ha voluti a Striscia la Notizia ma niente furbate promozionali, per carità. I Lost sono soltanto voce, chitarra, basso e batteria come nella migliore tradizione rock. E si sono costruiti da soli, come nella più riuscita (e dimenticata) delle favole. Tutto è iniziato sul web, dove i primi fans li hanno conosciuti grazie a Myspace. Roba dell’anno scorso: uno dopo l’altro, migliaia di ragazzi si sono interessati a questo quintetto essenziale e ispirato che ha il dono di rimanere con i piedi ben piantati nella tradizione rock ma, nello stesso tempo, riesce a parlare quella lingua che, oggi, si fa capire all’istante. Un esempio? In questo cd e dvd dal vivo, intitolato Live@mtv.it, riarrangiano anche Everybody dei Backstreet Boys, successo radiofonico di fine Novanta, e in mezzo ci suonano anche il riff di chitarra di Hell’s bells degli Ac/Dc, un brano pubblicato 28 anni fa. Capito? Insomma, quando a luglio dell’anno scorso i Lost si sono presentati sul palco di Bari per il Cornetto Free Music Audition, in piazza c’erano già, come ricorda il cantante Walter Fontana, «trenta o quaranta striscioni con il nostro nome». Alla fine del concerto, la svolta.

Walter Fontana, che cosa accadde?
«Da lì è iniziato praticamente tutto: mica ci aspettavamo di trovare una così grande quantità di gente che già ci conoscesse. In quella piazza di Bari abbiamo capito che i nostri sacrifici avevano cominciato a dare i primi frutti».

Sacrifici. Ormai non si usa più questa parola.
«Noi ci siamo conosciuti a scuola, era circa il 2004. Da allora viviamo la musica ventiquattro ore su ventiquattro».

Appunto, non sarà un grande sacrificio.
«No, però diciamo che per seguire la nostra passione abbiamo fatto molte rinunce e abbiamo focalizzato i nostri progetti. Ad esempio, per pagare le prime spese, io ho lavorato anche da McDonald’s».

Sembra una storia di quando il rock era appena nato.
«Senz’altro in questi anni la musica è stata messa un po’ da parte nella coscienza della gente. A scuola bisognerebbe insegnarla, altro che. E invece oggi sembra diventata praticamente solo un hobby: si può fare solo dopo aver finito i compiti».

Voi invece.
«Non volevamo seguire il classico iter: registrare un demo, mandarlo alle case discografiche e aspettare chissà per quanto tempo una risposta. Così siamo diventati i discografici di noi stessi. Con tutte le conseguenze, anche economiche, che ciò comporta».

E allora?
«Dopo l’esibizione di Bari, sono iniziati i primi contatti con la Carosello Records, che ha subito creduto in noi. Intanto abbiamo autoprodotto il video di Oggi e anche Mtv ha iniziato a trasmetterlo. Poi abbiamo iniziato un tour promozionale e, a gennaio di quest’anno, abbiamo pubblicato il cd Xd».

E siete entrati subito al ventisettesimo posto della classifica. E dopo quasi un anno non ne siete ancora usciti: praticamente un fenomeno.
«Una cosa esaltante. E tutto è nato dalla nostra passione, dalla forza di internet, dall’amore dei fans».

Ma alla fine chi sono i vostri riferimenti musicali?
«Non c’è una radice precisa, ci piace un po’ di tutto, dai Clash ai Doors a Michael Jackson. Ma ci sentiamo vicini anche a gruppi praticamente nuovi come i Good Charlotte, di cui ormai siamo diventati amici».

Siete in testa alle classifiche, i ragazzini vi aspettano a braccia aperte, suonate dal vivo da più di anno. Saranno arrivati anche i primi soldi.
«Non così tanti. Diciamo che anche il rapporto tra fama e denaro non è più quello di una volta».

Allora ci vuole un album nuovo.
«Arriverà prima della prossima estate: stiamo già mettendo da parte nuove idee».

Insomma, in poco tempo la vostra vita è cambiata.


«Abbiamo sempre voluto fare come cantiamo nel nuovo singolo Nel silenzio: evadere dagli schemi, evitare di vivere solo per divertirsi il sabato sera o andare in ferie. Avevamo un sogno e lo abbiamo inseguito con tutte le nostre forze. Ma proprio tutte».

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