Genova. «I pubblici ministeri genovesi sono fatti oggetto di ripetute minacce per la sola colpa di avere avviato e di condurre indagini su una grave ipotesi di frode sportiva. È inaccettabile». Con una nota, lAssociazione nazionale magistrati è intervenunta ieri in difesa dei pm impegnati nellinchiesta sul presunto accordo illecito per la partita Genoa-Venezia. Intanto Giuseppe Pagliara, il dirigente del Venezia identificato nellinchiesta come l«uomo con la valigetta» ha ribadito che i soldi (i 250mila euro contenuti in due buste gialle trovate nella sua auto alluscita della fabbrica «Giochi Preziosi» nel Milanese), «erano per l'acquisto del calciatore Maldonado e li ho avuti in contanti perché servivano a pagare gli stipendi e le ferie dei giocatori del Venezia». I pm genovesi ritengono invece che fossero il pagamento ai dirigenti lagunari per la partita Genoa-Venezia, vinta dai rossoblù. Mazzali, avvocato di Pagliara, ha annunciato che per ora non si opporrà allutilizzo da parte dei magistrati delle intercettazioni in quanto preferisce aspettare lesatta trascrizione. «Alcune sono confuse e molte in dialetto veneto». Oggi a Roma iniziano gli interrogatori dellufficio indagini della Figc con sei calciatori del Venezia: Benussi, Esposito, Savino, Vicente, Oliveira e il paraguaiano Maldonado. Questultimo dovrà confermare la versione di Preziosi e Pagliara sui soldi sospetti.
Sarà ascoltato anche lagente di Maldonado, Vagheggi.
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