nostro inviato a Magny Cours
La Ferrari finalmente fuori dal tunnel. Non è un battutone, ma il senso dei fatti. Soprattutto, è quel che si spera. Perché il Cavallino è tornato a volare; e perché nella crisi (si auspica temporanea) della nazionale dei motori c'era di mezzo proprio un tunnel. Non imboccato, bensì rotto: la galleria del vento di Maranello. Per settimane nessuno ha detto bah, poi monsieur Jean Todt candidamente rivela: «Sì, è vero, si è rotto il tappeto metallico della galleria del vento, per cui è rimasta ferma e abbiamo perso due settimane di sviluppo. Però non l'abbiamo mai presa come scusa o motivo della nostra mancanza di competitività negli ultimi tre gp». Tutto è successo a fine aprile, prima di Barcellona, l'ultima vittoria. La galleria funziona 24 ore su 24, per cui si intuisce subito quanto possano incidere due settimane di stop. Tanto più che dopo la Spagna, la Ferrari ha patito il recupero McLaren.
Seguono contraddizioni. Pochi minuti dopo l'annuncio di Todt, l'ufficio comunicazione Ferrari fa sapere: «Dovevamo portare un'evoluzione a Barcellona e l'abbiamo portata; dovevamo portarla qui e l'abbiamo fatto. Per cui non drammatizziamo».
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