I marines di nuovo in Libano dopo la strage del 1983

L’arrivo dei marines sulle spiagge di Beirut per evacuare i cittadini americani dal Libano è stato un momento carico di significato per il Pentagono. È la prima volta infatti che il corpo militare torna nel luogo dove nel 1983, per un attacco suicida attribuito a Hezbollah, rimasero uccisi 241 militari americani. La strage del 23 ottobre 1983 contro la base dei Marines all’areoporto internazionale di Beirut segnò la fine della presenza militare americana in Libano. Ieri una quarantina di marines è arrivata sulla spiaggia a nord di Beirut con mezzi da sbarco della nave anfibia «Uss Nashville». I militari fanno parte della task force del gruppo navale della «USS Iwo Jima», che si trova nell’area con circa 1.200 marines. E intanto continua l’evacuazione dei cittadini statunitensi dall’area del conflitto. Il dipartimento di Stato americano ha annunciato che in totale 7.000 americani lasceranno il Libano. Circa un migliaio sono partiti due giorni fa e 2.000 ieri. Oggi dovrebbe essere la volta degli ultimi 4.000. Nelle operazioni sono coivolte nove navi militari.

L’ambasciatore americano in Libano Jeffrey Feltman che sta coordinando le operazioni ha dichiarato: «Continueremo a fare del nostro meglio fino alla settimana prossima fino a quando tutti gli americani che si sono rivolti a noi riusciranno a lasciare il Paese».

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