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«I massaggi? Una cosa seria e per laureati»

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Ancora convinto che dove vi è serietà e correttezza giornalistica non si ascolti mai una sola campana prima di scrivere, invio replica (seppure non richiesta) all’articolo apparso nei giorni scorsi in merito ai cosi proposti al vaglio degli uffici provinciali. Corsi e «ricorsi». Ritornano puntuali all'avvicinarsi della campagna elettorale le polemiche pretestuose sui Corsi Professionali. Con riferimento alle dichiarazioni dei membri di minoranza Bellasio, Bracco e Nicolick la Provincia di Savona intende precisare alcune cose. In primo luogo il piano con le tematiche cui i corsi proposti (e ancora da sottoporre a valutazione) fanno riferimento ha ricevuto in Consiglio Provinciale il plauso dei medesimi consiglieri che ora lo criticano in Commissione consiliare. Fa quindi specie che questi consiglieri si ribellino contro quanto hanno lodato pochi mesi fa. O non hanno capito allora o sono in malafede ed evidentemente già in campagna elettorale. Va considerato che sia la disattenzione (o incapacità di capire), sia la malafede non sono caratteristiche ideali per chi riveste un ruolo pubblico. Se vi fossero state opposizioni o modifiche o «paletti» da mettere per evitare proposte di corsi come quelli oggi contestati, essi avrebbero potuto essere proposti a suo tempo nelle numerose occasioni di confronto sia in Consiglio che in Commissione, cosa che non è accaduta. Le critiche odierne mettono in luce, fra l'altro, una scarsa conoscenza del tessuto imprenditoriale locale e delle sue esigenze, come dimostrano le riserve su alcuni corsi tra i più richiesti dal tessuto locale, quali quelli per operatori dei centri benessere (uno dei pochi settori che non risente della crisi generale) o quelli rivolti agli operatori del reparto di pediatria per alleviare le sofferenze psicologiche dei bambini. Anche la polemica sui costi è pretestuosa: i parametri sia in termini di numero di allievi sia di ore di formazione sia infine il costo orario sono stabiliti dalla UE e non dalle Province, che si attengono alle regole europee, rendicontando ogni cosa nei dettagli e con estrema precisione. La disinformazione della minoranza si estende anche alle procedure (esistenti da oltre dieci anni e definite dall'Ue) e si è evidenziata quando i membri di minoranza si sono sorpresi di non poter esprimere una valutazione politica in merito ai corsi. Infatti, a questo punto del percorso, la valutazione è di tipo strettamente tecnico e compete ai funzionari della Provincia, non ai politici ai quali ricordiamo che spettava una indicazione di indirizzo nella fase precedente sopra citata e che è evidentemente mancata da parte della minoranza. Concludendo, ci spiace dovere assistere ad una levata di scudi inconsistente ed evidentemente dettata solo da motivi elettoralistici, che non tengono in alcun conto gli interessi della collettività, delle imprese e dei lavoratori. P.S.

Per correttezza e amore di trasparenza ricordiamo ai cittadini che i verbali delle sedute di Commissione e del Consiglio possono essere visionati da chiunque per rendersi conto dell'operato degli amministratori.
*Responsabile della Comunicazione - Politiche Attive del Lavoro della Provincia di Savona

Noi abbiamo la certezza di essere sempre seri e corretti, anche senza corso di «cortesia francese».

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