I medici: «È sano» Esce dall’ospedale e poco dopo muore

da Caltanissetta

È deceduto pochi minuti dopo essere stato dimesso dai medici dell’ospedale Sant’Elia di Caltanissetta, con un verdetto rassicurante: ottimale stato di salute. Eppure, Luigi Scaturro, 74 anni, pensionato nisseno, si era diretto al Pronto soccorso in preda a forti dolori, accompagnato dal fratello che lo attendeva all’esterno. Era l’ora di pranzo quando l’anziano era andato in corsia accusando forti dolori addominali. Il primo verdetto era sconcertante: per una visita ambulatoriale, secondo l’impiegato dell’Accettazione, occorreva un tempo di attesa sterminato, tre mesi. Così Scaturro ha preferito ricoverarsi.
I medici hanno diagnosticato un possibile attacco cardiaco in corso e hanno disposto il ricovero dell’uomo nel reparto di cardiologia. Scaturro è stato così sottoposto a una serie di accertamenti, a cominciare dall’elettrocardiogramma, ma nessun valore è risultato alterato. Insomma, per i sanitari, il pensionato godeva di ottima salute. Evidentemente, secondo chi lo ha visitato, quei dolori erano da attribuirsi all’età e forse anche al drastico cambiamento climatico. A detta dei medici si sarebbe trattato di patologie non gravi comunemente note come spasmi intercostali.
A quel punto, l’uomo, malgrado il dolore continuasse a essere forte, si è diretto nuovamente al Pronto soccorso per firmare il foglio di dimissione e si è recato verso l’uscita. Non ha avuto però nemmeno il tempo necessario per raggiungere la macchina, e sulla soglia dell’ingresso si è accasciato a terra ed è morto. A nulla sono valsi gli sforzi dei medici per rianimarlo.
Pronta la rabbia dei familiari che si sono scagliati contro chi aveva dimesso il loro congiunto pochi minuti prima; i parenti hanno poi denunciato l’accaduto ai carabinieri che hanno subito sequestrato la cartella clinica, mentre il sostituto procuratore che conduce le indagini, Alessandro Aghemo, ha disposto la perizia necroscopica svolta nel pomeriggio.

I vertici dell’Azienda ospedaliera, dal canto loro hanno disposto un’indagine interna e il direttore sanitario ha detto di aver chiesto un rapporto al direttore dell’area emergenza e al Pronto soccorso: «Se i due medici hanno deciso di dimetterlo - dice Giuseppe Amico - penso abbiano agito in scienza e coscienza. Non lasceremo nulla al caso».

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