Ayman Al Zawahiri, leader di Al Qaida, ha chiesto in un video l'uscita di scena del «malefico e cancerogeno regime» siriano e ha incitato i musulmani a unirsi alla battaglia contro Bashar El Assad. L'endorsement di Al Qaida solleva i timori di un'entrata in scena di gruppi radicali di altri Paesi, a beneficio della versione del regime di Damasco, che dall'inizio della rivolta accusa i manifestanti di essere agenti stranieri, estremisti e terroristi.
Dal web in queste ore arrivano anche nuove rivelazioni sulle dinamiche del Palazzo siriano: gli hacker di Anonymous sono entrati negli account di posta elettronica di 78 funzionari dell'ufficio del raìs. Alcuni carteggi sono stati pubblicati dal quotidiano israeliano Haaretz e in parte raccontano di un momento, tra il 2009 e l'inizio delle violenze, quando l'Occidente pensava che dialogare con Assad fosse possibile.
Tra le email pubblicate ci sono quelle tra l'ex ambasciatore americano in Israele, Martin Indyk, sostenitore del dialogo tra Usa e Siria, e Bouthaina Shaaban, potente consigliera di Assad. Indyk, non in veste ufficiale, ha tentato tra luglio e ottobre 2009 di organizzare un incontro, mai avvenuto, tra l'ex leader americano Bill Clinton e il raìs siriano, in un momento in cui, dopo gli anni di chiusura di George W. Bush, l'Amministrazione Obama provava la strada del dialogo. I tentativi americani si sono poi scontrati con la realtà e ad agosto Obama ha chiesto ad Assad di lasciare il potere.
Nella casella di posta elettronica della signora Bouthaina è arrivata anche, nel 2010, una richiesta da George Galloway, controverso ex deputato britannico pacifista. L'uomo cercava aiuto nell'organizzare una nuova flottiglia di attivisti pro-palestinesi verso Gaza, che partì a ottobre 2010 dal porto siriano di Latakia. «La Siria è l'ultimo bastione di dignità araba», scriveva lui.
Alcune email pubblicate descrivono il lavoro dell'entourage del raìs per la preparazione dell'intervista rilasciata da Assad a Barbara Walters all'emittente americana Abc, in cui egli negava le violenze.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.