Mentre Assolombarda rinnova i vertici e stabilisce le linee politiche per i prossimi anni, i lavoratori metalmeccanici scendono in piazza per rivendicare i propri diritti. Con megafoni, striscioni e bandiere, si ritroveranno in presidio stamattina alle 9.30 davanti alla sede di Assolombarda in via Pantano e daranno vita alla loro protesta. Lanciando un appello al neo presidente degli industriali, Alberto Meomartini.
Obiettivo: «Ribadire il proprio no ai licenziamenti e affermare che si esce dalla crisi con i lavoratori nelle fabbriche e negli uffici, con seri investimenti, con la formazione e con un salario dignitoso». Quindi propongono di lasciar stare i piani di mobilità, i provvedimenti di cassa integrazione. Loro vogliono lavorare a tempo pieno. Solo così le aziende possono rilanciare e rispondere alla crisi economica.
Il presidio, «con assemblea aperta», è organizzato da Fiom e Fim, mentre la Uilm meneghina non ha aderito perché ritiene «che sia miope e poco utile manifestare davanti allassociazione degli industriali, dove comunque cè uninterlocuzione» ritenendo più opportuno e «prioritario sensibilizzare il prefetto in quanto rappresentante del governo». E proprio per questo i rappresentanti della Uilm hanno organizzato, sempre per oggi, un presidio davanti alla prefettura a partire dalle ore 10.30. Hanno anche chiesto di essere ricevuti dal prefetto Gian Valerio Lombardi per presentargli una lettera con tutte le richieste del sindacato. In un certo senso, anche i metalmeccanici chiedono di «fare sistema» e di partecipare al processo di rinascita come Meomartini ha chiesto nel suo discorso di apertura.
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