da Roma
In tv è come in natura. Nulla si crea, e nulla si distrugge. «Ogni volta che propongo a Pippo Baudo un nuovo programma - ride il capostruttura Rai, Raveggi - lui mi risponde: L'ho già fatto. In realtà oggi l'abilità non sta tanto nell'inventare qualcosa di nuovo. Quanto nel rinnovare quel che già esiste». Così qualcuno avrà l'impressione di avere già visto il nuovissimo show del sabato sera Rai, I migliori anni - in onda dal 12 per sette puntate in prima serata su Raiuno - solo perché si rifà a uno dei generi che, soprattutto ultimamente, sono più frequentati in tv. Quello della nostalgia. «L'idea è semplice. Ognuno di noi ricorda con particolare piacere un decennio della propria vita - spiega il conduttore, Carlo Conti -. Così vogliamo provare a metterli l'uno contro l'altro, per stabilire quale sia stato il migliore». Ecco allora per ogni sabato sera due decenni messi a confronto attraverso i vari aspetti dello spettacolo - musica, cinema, teatro e tv - evocati dai loro protagonisti originali. «Così nel primo sabato si misureranno gli anni 50 contro gli 80 (seguiranno poi i 60 rispetto ai 90 e i 70 ai 2000), grazie alle rispettive sex symbol, Gina Lollobrigida e Carol Alt; a big della canzone come i Platters, Wilma De Angelis, Narciso Parigi, Nilla Pizzi, Carla Boni, Teddy Reno e Tony Dallara contro Toto Cutugno, Irene Cara, Sandy Marton, i Ricchi e Poveri, Pino D'Angiò, Tiziana Rivale; ai comici più popolari, come Totò (riproposto da Carlo Croccolo) e Gigi e Andrea. Inoltre, a rappresentare anche la gara dell'eleganza, due maison storiche come quella delle sorelle Fontana - cogli abiti originali di Grace Kelly e Liz Taylor - e quella dello stilista Coveri». Per la finale è previsto un gran galà, col meglio dei due decenni che dovranno contendersi la palma della vittoria. Ad affiancare Carlo Conti nella galoppata «rétro» ci sarà Nino Frassica, impegnato in personali recuperi di oggetti e manie d'epoca, e le vallette Maria Elena Vandone e Pamela Camassa.
Inutile dire che anche per I migliori anni, come già per tutti gli show che, sia pure in chiave diversa, coniugavano gli stessi argomenti (da quelli di Fazio, a quelli di Baudo e Limiti, nonché dello stesso Conti - si pensi a 50 canzonissime) «l'ideale sarebbe attirare tre diversi tipi di pubblico - ammette il conduttore -. I nonni, spinti a riascoltare i successi dei tempi della radio; i figli, eccitati a ritrovare i ritmi della discoteca; i nipoti, divertiti a riscoprire il mondo dei grandi. Non a caso, a giudicare il decennio migliore, sarà proprio una giuria di cento diciottenni. Ma quel che conta è soprattutto, attraverso le esibizioni di tanti artisti, e così diversi fra loro, fare un show d'alto livello». La scelta però di ridurre il materiale del ricordo alla sola sfera dello spettacolo (anche grazie a materiali filmati delle teche Rai) escludendone le sfere dello sport, del costume, della cronaca e della politica, rischia forse di limitare il fascino dell'operazione. «Ma questo resta sostanzialmente un varietà. Andiamo di sabato sera: vogliamo fare soprattutto intrattenimento». «La novità sta semmai nel fatto che stavolta la nostalgia è proposta in chiave dualistica - precisa l'autore Pasquale Romano -. Sarà la gara fra i ricordi della nonna con quelli della figlia ad accendere lo spettacolo». Ma qual è il decennio preferito di Carlo Conti? «Quello in cui cominciai a lavorare, mettendo dischi alla radio: i 70». «Quello in cui ero giovane - confessa il direttore di Raiuno, Del Noce - i magnifici 60». Nessun timore per il concorrente, lo show del sabato sera di Canale 5 affidato alla banda del Bagaglino.
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