I migliori musicisti del 2008? D’Andrea e Pieranunzi I «Quintorigo» battono la «Lydian Sound Orchestra»

Sono trascorsi 26 anni da quando la rivista mensile «Musica Jazz» di Hachette-Rusconi editore, una delle più autorevoli in campo internazionale dal dopoguerra in poi, istituì un referendum che a fine dicembre segnala attraverso i voti di una sessantina di esperti, i dischi e i musicisti migliori della musica afro-americana e delle espressioni derivate. I risultati sono molto attesi dai solisti e dai complessi presi in esame - ne sanno qualcosa gli esperti che dall’inizio di ogni autunno vengono sommersi da cd vecchi e nuovi - e destano interesse anche in ambienti diversi da quelli del jazz.
Dall’anno scorso, in particolare, il direttore della rivista Filippo Bianchi ha deciso che il referendum concentri la propria attenzione soltanto sul jazz italiano, per sottolineare che oggi il suo livello artistico è riconosciuto e apprezzato in tutto il mondo. Le principali graduatorie del «Top Jazz 2008» sono cinque: il disco dell’anno, il musicista dell’anno, la migliore orchestra (o piccolo gruppo), il nuovo talento emergente e il miglior compositore o arrangiatore.
Fra i cd ha vinto per distacco lo stupendo Canto di Ebano del clarinettista Gabriele Mirabassi proposto dalle edizioni Egea, seguito dalla Suite for Tina Modotti di Francesco Bearzatti pubblicato dal Parco della Musica e da Profumo di Violetta di Gianluigi Trovesi (Ecm). I musicisti dell’anno sono due: si sono classificati ex-aequo due pianisti storici, Franco D’Andrea ed Enrico Pieranunzi, mentre il terzo è un altro eccellente veterano, il trombettista Enrico Rava. Il gruppo prescelto è Quintorigo che è prevalso di un soffio sulla Lydian Sound Orchestra e più nettamente sulla Gianluca Petrella Cosmic Band. Il talento che emerge è il pianista e compositore Livio Minafra, figlio d’arte, seguito dal trombettista Luca Aquino e da Gaetano Partipilo (sassofoni) e Mauro Ottolini (trombone) ex aequo.

La classifica dei compositori e arrangiatori, sempre più ambita, allinea nell’ordine Riccardo Brazzale, Giorgio Gaslini e Giancarlo Schiaffini. Inutile precisare che il secondo e il terzo sono da decenni due musicisti italiani di caratura internazionale senza distinzioni di generi, dei quali gli esperti si sono finalmente ricordati.

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