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I militari dell'aria con licenza di salvare bambini

Li chiamano "gli angeli del cielo": sono i piloti dell'aeronautica militare specializzati in emergenze. I piccoli spesso hanno pochi giorni di vita e senza aiuto morirebbero. Ecco le loro storie

I militari dell'aria con licenza di salvare bambini

Il telefono squilla nel cuore della notte. «Volo sanitario da Catania a Roma, trasporto di un bimbo di due mesi in pericolo di vita». All'aeroporto militare di Ciampino, al 31esimo Stormo dell'Aeronautica Militare, non sembrano le tre del mattino. La macchina gira a pieno ritmo. Nella sala operativa due militari lavorano 24 ore su 24, gestiscono le comunicazioni con i voli ospedali, chiamano il team di volo, rispondono alle chiamate dell'ospedale. Vengono chiamati gli angeli del cielo i piloti e i membri dell'equipaggio che ogni giorno effettuano voli umanitari e sanitari.

Saliamo a bordo del Falcon 50. È un velivolo attrezzato medicalmente. Due piloti, un tecnico e un assistente di volo sono pronti al decollo. Nel giro di pochi minuti, dopo l'autorizzazione della sala operativa, si decolla. L'arrivo a a Catania è dopo appena un'ora di volo. L'ambulanza è già in aeroporto con il piccolo Marco (il nome è di fantasia), due mesi di vita. Occhioni azzurri, sorriso appena accennato. Il trasporto d'urgenza per l'ospedale «Bambino Gesù» si è reso necessario per poter salvare il piccolo, accompagnato dal padre e da un'equipe medica. Durante il viaggio, il padre ci racconta che la situazione sanitaria del figlio è disperata e senza questo volo il piccolo sarebbe sicuramente morto.

In pochi sanno che l'Aeronautica Militare dispone di questo servizio umanitario e sanitario per i connazionali. Il flusso operativo per l'attivazione del volo inizia con una telefonata della Prefettura locale alla sala situazioni di vertice del comando della squadra aerea, la sala operativa che ha tra i propri compiti anche quello di organizzare e gestire interventi di questo tipo. È poi la stessa sala situazioni ad attivare il Falcon 50, uno dei velivoli pronto al decollo 24 ore su 24, 365 giorni su 365.

Globe trotter

Dopo nemmeno mezz'ora, il Falcon con a bordo la culla termica e il piccolo Marco riparte per far rientro a Ciampino, dove un'ambulanza ci aspetta nella zona parcheggio aerei, antistante la pista di atterraggio, per trasferire il bimbo all'ospedale vaticano. Il padre scende le scalette, si volta verso i piloti e continua a ripetere «Grazie, grazie mille. Senza questo volo, il mio Marco sarebbe morto».

Il team è pronto a decollare in due ore: i piloti sono divisi nel 306esimo gruppo che utilizza il Falcon 50 e il 93esimo gruppo che invece vola su un Falcon 900 easy. Le situazioni di intervento sono le più varie: trasporto di bimbi in imminente pericolo di vita, persone affette da patologia rara che devono essere velocemente trasportate in ospedali specializzati, soccorsi a connazionali che hanno subito incidenti in Italia o all'estero e che non possono ottenere cure adeguate. È il caso di Susanna, di 5 anni, che a settembre è stata trasportata negli Stati Uniti. Affetta da una rara patologia, la bimba è stata trasferita all'ospedale di Pittsburgh, in Pennsylvania, per poter ricevere una cura sperimentale all'University of Pittsburgh Medical Center. Il volo è stato attrezzato per l'assistenza sanitaria a bordo. Dopo una settimana, la bambina è stata riportata in Italia, dove ha potuto seguire le cure necessarie.

Anche Pietro, di appena un giorno, è stato salvato dagli angeli del volo. È stato trasportato da Cagliari al «Bambino Gesù» a causa delle condizioni particolarmente gravi che hanno reso necessario un intervento rapidissimo.

L'attività del personale dell'Aeronautica Militare non si ferma neppure nei giorni di festa. A Ferragosto, un elicottero del centro di ricerca e soccorso di Decimomannu è intervenuto per salvare cinque ragazzi romani, già in stadio di ipotermia, rimasti bloccati su uno scoglio nelle vicinanze di Porto Cervo. L'imbarcazione dove si trovavano, infatti, era rimasta incagliata e non riuscivano a muoversi.

I salvavita

Deve la sua vita agli angeli del cielo anche Piero, 74 anni, disperso nei boschi dell'Appennino modenese. È stato salvato grazie all'intervento dell'elicottero degli uomini dell'Aeronautica. E Chiara, una missionaria di 31 anni, salvata in Burkina Faso dove non poteva ricevere le cure necessarie in seguito a una leucemia. Nell'arco di pochi giorni dalla richiesta dall'ospedale di Ouagadougou e per tramite dell'Unità di crisi della Farnesina, un volo è decollato per poter rimpatriare la giovane e trasferirla all'ospedale di Tor Vergata. «Grazie di cuore - dice la mamma della piccola Rachele, di appena 5 mesi, rivolgendosi ai piloti e al personale dell'Aeronautica Militare - siete stati grandi». «Vi ringrazio per la vostra gentilezza e disponibilità - gli fa eco Michela, mamma della piccola Maria - so che fate il vostro lavoro, ma per noi siete stati dei veri angeli: voi e i medici che ci hanno assistito e ci assistono ogni giorno. Siete stati il vero regalo di Natale, grazie di cuore».

Nel 2018 sono state 115 le missioni di questo genere, per un totale di oltre 130 ore di volo e 110 pazienti trasportati. Il 70% dei voli realizzati sono di tipo «medevac» (ovvero per pazienti in imminente pericolo di vita). Per il restante 30% si è trattato di voli-ospedali, ovvero per aiutare persone in condizioni critiche ma non in pericolo di vita. Tra questi rientrano anche i voli per il trasporto degli organi. Voli che si effettuano in tutto il territorio nazionale e internazionale: Europa, Asia, Sudamerica, Medio Oriente, Corno d'Africa.

Al servizio della gente

Infine, ci sono i trasporti specializzati in bio-contenimento, per il salvataggio e il trasferimento di pazienti affetti da tubercolosi o da patologie infettive altamente contagiose come Ebola, peste, vaiolo. In questo caso il velivolo possiede una speciale barella che consente di trasferire il paziente dall'ambulanza all'aereo in condizioni di massima sicurezza.

Nel 2019 sono stati già una decina gli interventi, compreso un bimbo di appena 50 giorni trasportato da Cagliari a Roma.

«Essere utili al Paese è la ragion d'essere delle forze armate ed è davvero un grande orgoglio essere in questo momento a capo di questo reparto operativo dell'Aeronautica Militare», dice il colonnello Dimitri Pasqualetti, comandante del 31° Stormo di Ciampino. «Molti dei trasporti sanitari di urgenza che effettuiamo ogni giorno sono a favore di bambini in pericolo di vita. Questo aggiunge un carico di responsabilità importante sugli equipaggi - prosegue il comandante - ma anche la soddisfazione di sentirsi parte di un sistema complesso in cui ognuno ricopre un ruolo essenziale affinché tutto vada per il verso giusto.

Siamo consapevoli ed orgogliosi di essere in questo contesto una tessera di un mosaico molto più ampio del sistema Paese al servizio della collettività».

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