Per anni gli appassionati di thriller di mezzo mondo si sono chiesti chi mai fosse il misteriosissimo autore Trevanian, capace di siglare nel tempo veri e propri classici della narrativa di suspense come Il castigo dell’Eiger (1972), Shibumi. Il ritorno delle gru (1979) e Incidente a Twenty Mile (1998). Dal primo Clint Eastwood trasse l’adrenalinico Assassinio sull’Eiger, film del 1975 che lo vedeva sia nelle parti di regista che di attore, mentre il secondo divenne un modello imitatissimo di spy-story internazionale, tanto che l’anno scorso lo scrittore Don Winslow si è sentito in dovere di scriverne un prequel intitolato Satori (Bompiani) che ha avuto un’incredibile successo sia di pubblico che di critica. Arriva adesso in libreria L’estate di Katya (uscito originariamente nel 1983) che Bompiani (pagg 280, euro 17,50) decide di proporre ai lettori con un’intensa prefazione di Patrick McGrath. Si tratta di un avvincente thriller psicologico ambientato da Trevanian nell’estate del 1914 a pochi mesi dallo scoppio della Prima Guerra Mondiale, e che narra le vicende di Jean-Marc Montjean che arriva nel piccolo villaggio francese di Salies per svolgere il ruolo di assistente del medico del paese. Il suo incontro con l’affascinante Katya Treville sarà per lui fatale. Tutto ha inizio quando la donna gli chiede di curare il fratello gemello Paul che ha un braccio apparentemente lussato a causa di una misteriosa caduta in bicicletta. Entrare in casa Treville corrisponderà per Jean-Marc con la scoperta graduale di una serie di segreti terribili. Perché la famiglia è scappata in circostanze misteriose da Parigi? Cos’hanno realmente da nascondere i membri della famiglia Treville e perché tutti mentono in maniera così spudorata? Come acutamente sottolinea Patrick McGrath molte delle parole che caratterizzano questa storia nera «sono leggere, spiritose e conferiscono al romanzo un’atmosfera ingannevolmente ariosa e cordiale... Ma questa non è una commedia romantica. Il lettore non può sentirsi del tutto a suo agio...».
E Trevanian è abilissimo a distillare poco alla volta questa sensazione di angoscia nei lettori. Conosce a menadito i meccanismi della suspense e fra di questi ama usarne uno in particolare: la visione inquietante che ha il mondo dei gemelli. Sempre Patrick McGrath commenta incisivamente: «introducete due gemelli in una storia e ci saranno dei guai. I gemelli hanno sempre disturbato e persino irritato le comunità umane. Un tempo erano violentemente perseguitati. Si pensava che ci fosse qualcosa di mostruoso nel raddoppiamento di ciò che la Natura chiaramente intendeva che restasse unico. Katya e suo fratello Paul si adeguano, nel loro rapporto, alle regole della loro epoca maschilista, ma fisicamente sono identici. Trevanian in seguito sfrutterà questo fatto per ricavarne effetti diabolici». E sorge spontaneo nei lettori cercare di capire se Trevanian abbia mai avuto un gemello, vista l’intensità con cui descrive questo legame.
All’anagrafe si è scoperto che il suo vero nome era Rodney William Whitaker (1931-2005) e che prima di diventare un celebre betsellerista aveva lavorato come lustrascarpe, come raccoglitore di fieno e come ambulante nelle fiere di paese prima di intraprendere la carriera militare durante la guerra di Corea. Dopo la Guerra il nostro frequentò con successo il teatro nei ruoli di attore, drammaturgo e regista, prima di assumere molteplici identità come scrittore di cui quella di Trevanian fu sicuramente quella con la quale ottenne il maggior successo.
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