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I motori Bmw vero pericolo per Maranello

B asta con i simulatori: adesso si gira in diretta. I signori tecnici hanno finito di nascondersi, tra una curva e l'altra, nei circuiti di prova. All'ultimo momento, i responsabili della Bridgestone sono stati costretti dalla Fia-Tv a presentare un programma definitivo per le prime prove mondiali e perfino a marcare, con un bollino ben visibile, la più tenera delle due mescole consentite. Bel colpo. Ai miei tempi, c'erano le serie cifrate, per le gradazioni da «A» a «E». Si perdeva più tempo chinati sulle coperture che in altre operazioni.
Nessuna sorpresa nello scoprire che siamo già a quattro livelli e che la gomma di Melbourne sia stata frettolosamente abbassata di un gradino, verso la più soffice di Montecarlo. Ciò significa che le prestazioni non saranno mortificate e che il confronto, tra la Ferrari, storica «leader» della marca giapponese (solo vantaggi teorici), e tutti gli esperti nelle precedenti, tenerissime specialità francesi, potrà avvenire quasi alla pari.
Tecnicamente, contro Maranello, si temono molto i motori della Bmw, perché avrebbero raggiunto il più alto grado di utilizzazione, con la nuova regola dei 19.000 giri invalicabili. Siccome non si possono far coincidere i due punti di resa massima e di regime-limite, c'è da prevedere qualche novità. Né ci troviamo pronti a credere nell'ottimismo degli ingegneri della Mercedes d'Inghilterra, solo perché nella passata stagione hanno avuto dimestichezza con i 20.000 giri. Piuttosto, sarà più corretto aspettarsi qualche sconvolgimento in campo telaistico, conoscendo le risorse della McLaren, quando si tratta di trovare equilibri avanzati, con pneumatici relativamente soffici.
Eppure, per quanto incerte siano state le ultime sperimentazioni, i progressi degli uomini della Sauber sono stati inequivocabili e tali da dar sostegno alla superba motoristica di Monaco. In attesa di valutare meglio, per la prima volta con una competizione interna, piena di pretese telaistiche, lo stesso otto cilindri della Renault, e di togliere i veli alle Honda e Toyota.
Alla fine, non restano che gli interrogativi sulle strategie, ultimo, tenue nascondiglio possibile, fino alla cruda realtà del gran premio. Ma, a questo riguardo, la mia convinzione è che non saranno più possibili le sorprese degli anni scorsi, per la maggior similitudine delle gomme in uso.

E, finalmente, si parlerà soltanto il linguaggio della meccanica pura.

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