Senatore Mario Mantovani, una lettera di nove consiglieri regionali ex Fi a Silvio Berlusconi per dire che nel partito cè poca democrazia.
«Noi stiamo lavorando, peccato che qualche firmatario non si sia mai presentato alle riunioni».
E allora perché?
«Forse perché scrivere è più facile. Dialogo e partecipazione richiedono un certo impegno».
E nella sostanza?
«Posizioni molto personali. Non concordate, né suffragate dal coordinatore regionale».
Che sarebbe lei. Ora che fa?
«Li convocherò e chiederò loro spiegazioni. Mi devono dei chiarimenti».
Che male cè a esprimere unopinione?
«Mi sembra ingeneroso scrivere addirittura al presidente Berlusconi per coinvolgerlo in una querelle senza fondamento».
Il numero uno è lui.
«E ha ben altri problemi. La difficoltà di ristabilire in parlamento una maggioranza coesa, un difficile rimpasto di governo».
Ma a Milano e in Lombardia ci sono elezioni importanti.
«Appunto. Non mi sembra proprio il momento giusto per le polemiche. Tre milioni di lombardi stanno per votare. Sbagliano nella sostanza e anche nei tempi».
Ma è vero che non vi siete mai fusi con quelli di An?
«Veniamo da storie diverse e da partiti diversamente organizzati. An in correnti, noi no».
Ma siete uniti o no?
«In tre anni si sono fatti passi vanti notevoli».
I problemi ci sono ancora.
«Anziché limitarsi a denunce sterili sarebbe meglio mettere in campo un po più di impegno per risolvere i problemi».
Quelli di An se la sono presa. Corsaro dice che sono dei trombati. Ci sono di mezzo anche le nomine dei suoi vice?
«La raccolta delle firme è stata fatta prima delle nomine».
Dicono che cè bisogno di ritornare allo spirito della Forza Italia del 94.
«Se è solo questo, dico anchio che sarebbe auspicabile».
Oltre che auspicabile, farete qualcosa?
«Io sto continuamente convocando tavoli regionali, per Milano, dei deputati, dei senatori. Loro doverano?».
Berlusconi cosa ne pensa?
«Il presidente vede con più favore chi si impegna rispetto a chi marca sterili differenze».
Prima le firme di Sara Giudice contro la Minetti, ora la lettera dei consiglieri. Cosa succede nel Pdl in Lombardia?
«Io sono coordinatore da solo un mese. Sono dinamiche che devo approfondire meglio».
Cosa chiede ai frondisti?
«Soluzioni e non posizione di nuovi problemi. Due cose: si ricordino che sono eletti sotto il simbolo del Pdl e facciano bene gli amministratori».
I rapporti con la Lega?
«A Roma il nostro miglior alleato, qui il nostro miglior concorrente».
Festeggerà lUnità dItalia?
«Da sindaco di Arconate in corteo con la banda che suona musiche risorgimentali e regalando un Tricolore a ogni famiglia. Ho chiesto di esporlo a ogni festa nazionale».
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