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I numeri dicono che la strada è giusta

Gentile Direttore,
l’articolo di Marco Lombardo titolato «Ma perché l’Italia non può avere un giocatore così?», comparso sul Giornale di lunedì, contiene tre affermazioni che non corrispondono al vero e valutazioni personali basate su criteri talmente ristretti da risultare inadeguati a descrivere una realtà che è assai più sfaccettata. È falso che l’Italia del tennis «sia tutta presa da una lotta di potere» e che il presidente della Federazione Italiana Tennis Angelo Binaghi abbia mai pronunciato la «parola d’ordine» che gli viene attribuita («O con noi o contro di noi»). È falso che la gestione tecnica dei nostri migliori giovani sia «confusa» e basata su un «viavai di tecnici». Il Settore Tecnico della Fit mette a disposizione dei giocatori di vertice servizi e assistenza nei grandi tornei, ed eroga ai più promettenti contributi sulla base di tabelle oggettive di rendimento. Oggi Trevisan e Lopez sono seguiti da Eduardo Infantìno, già allenatore di grandi campioni quali David Nalbandian.
È falso che per la Fit «il talento» di Giacomo Miccini «valga» soltanto 3000 euro l’anno. La cifra che gli è stata corrisposta nel 2007 è di oltre 10 volte superiore e per il 2008 in suo favore è stata già da tempo deliberata l’erogazione di altri 30.000 euro di solo contributo diretto.
In quanto alle valutazioni, Lombardo giudica il tennis italiano sulla base di quattro tornei l’anno, ignorando tutta il resto e sminuendo persino il fatto che la Nazionale femminile è stata campione del mondo nel 2006 e vicecampione del mondo 2007. Restando sul terreno dei soli tornei del Grande Slam nel 2001 (anno in cui è iniziata l’attuale gestione federale) l’Italia era ottava in campo femminile e diciottesima in campo maschile. Nel 2007 le ragazze sono salite al quinto posto nel mondo e i ragazzi al decimo.


Per Lombardo questa è crisi, per noi - che non siamo ciechi, ci riconosciamo nella necessità di lavorare duramente per arrivare molto più in alto - è un’ulteriore, piccola conferma che la strada imboccata è quella giusta.
Giancarlo Baccini
Direttore della Comunicazione
Federazione italiana tennis

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