I «nuovi» intellettuali non sbandano a sinistra

I «nuovi» intellettuali non sbandano a sinistra

Caro Massimiliano, finchè ci sono giovani c’è speranza.
Una mia conoscente di 22 anni, di quelle che sono cresciute nel mondo tanto criticato, dai sinistri, del berlusconismo televisivo, quelle che conoscono personaggi TV a me ignoti, che distinguono ad orecchio la Techno Hard Core dalla Trance, che si fanno i chupitos, che si ubriacano, insomma tutto il male del mondo per noi vecchi rimbambiti dalla memoria corta, organizza ogni lunedì, con le sue amiche, il Cineforum. Capito? Il Cineforum.
Queste ragazze si incontrano ad inizio settimana, senza eccezioni, a casa dell’uno o dell’altro. Affittano un film d’autore, talvolta pizze clamorose ma di grande spessore culturale, ed, alla fine, ne fanno i commenti e traggono spunti di riflessione. Verrebbe da pensare che gliel’ha ordinato il dottore. Invece no.
Mi spiace deludere gli sciarpottati sessantottini in eskimo che già confideranno nelle sciatte, spettinate e brutte ma dallo sguardo trasognato ed un po’ spocchioso dell’illuminato sinistroide.
Sono tutte carine, ben tenute, non sanno dove stia di casa Bersani o, in subordine, Basso, ma conoscono ogni discoteca della regione e per lo più, ho indagato, votano a destra o non votano affatto (e non mi sento di biasimarle).
In ogni caso sono lontane millemiglia dallo stereotipo dell’intellettuale marca Dandini & Co.
Ovviamente la componente maschile del gruppo le accompagna in salotto e poi si chiude in altra stanza per la canonica gara di meteorismo superiore ed inferiore ad accompagnare i commenti sul calcio.
Si sa, le generazioni passano eppure il legame birra-maschio umano-sfera di cuoio resta indissolubile fino ai ventotto anni. Bei tempi! Per la loro maturità dobbiamo attendere ancora qualche annetto.


Ma queste splendide ragazze mi commuovono perchè dimostrano che la necessità di assorbire cultura, l’apertura verso l’apprendimento, il desiderio di crescita c’è sempre e si estrinseca ben oltre gli atteggiamenti paternalistici della generazione che li precede, insegnanti inclusi.
Ce la faranno. Nonostante noi.

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