Le accuse del «compagno» Roberto Della Seta fanno tremare la maggioranza di Claudio Burlando. E le crepe aperte nella maggioranza in Regione rischiano di far naufragare le speranze riposte dai cittadini nel piano casa promosso dal governo. La dimostrazione cè stata ieri durante i lavori della Commissione Ambiente e Territorio, quella che doveva analizzare il testo di legge proposto da Burlando. Non si è andati oltre il primo articolo, ma in compenso sono fioccate le polemiche. Mentre il senatore Della Seta ribadiva in Parlamento che nel «Pd ligure cè una lobby del cemento che opera come partito nel partito», lassessore Carlo Ruggeri quasi «fuggiva» dal dibattito in commissione per andare a registrare una trasmissione in una tv locale. E il consigliere, sempre Pd, Luigi Cola, si vedeva respingere un emendamento suggerito per migliorare il testo.
Niente da fare. La maggioranza restava sotto schiaffo degli alleati più radicali. Da Verdi a Rifondazione arrivava un solo diktat: far passare la legge senza alcuna modifica. Tantopiù se proveniente dal centrodestra. Inutili, a questo punto, i tentativi di Nicola Abbundo (Pdl) di far recepire nel testo i suggerimenti richiesti dai diretti interessati, cioè dalle imprese edili, dai geometri, dagli amministratori locali. «In particolare si chiedeva di estendere la durata della legge a 36 mesi, per evitare che i ritardi burocratici sempre in agguato possano far decadere i progetti presentati - spiega Abbundo - Una richiesta ragionevole, che però è stata rifiutata.
Un nuovo motivo di tensione in una maggioranza che cerca di allargarsi a nuovi alleati ma fatica sempre più a tenere insieme i pezzi e a rispondere alle esigenze dei cittadini.
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