I parroci: «Moschea, Pericu come Pilato»

I parroci: «Moschea, Pericu come Pilato»

Un incontro urgente con l'arcivescovo di Genova Angelo Bagnasco per discutere della costruzione della moschea alla luce di quanto scritto da Magdi Allam nel suo articolo uscito lunedì sul Corriere della sera, che denunciava la regia dell'Ucoii dietro la realizzazione del luogo di culto nel capoluogo ligure: è quanto chiedono i sacerdoti della zona di Cornigliano, dove dovrebbe sorgere la moschea, che ieri mattina si sono riuniti per discutere della situazione.
E gli stessi sacerdoti danno un giudizio negativo dell'amministrazione comunale che «continua a non dare risposte alle domande trattando la questione solo sul piano edilizio ed amministrativo», fino a descrivere il sindaco come «Ponzio Pilato», capace solo di «lavarsi le mani della vicenda».
«Ci siamo riuniti, eravamo in sette, cinque sacerdoti, tra cui padre Giacomo Pala di San Giacomo, don Giuseppe Sapori di Coronata, don Alfonso Carea di Campi, e due frati del Sorriso francescano tra cui il presidente della Fondazione Sorriso Francescano Giampiero Gambaro e tutti siamo stati concordi nel decidere di chiedere un incontro urgente con monsignor Bagnasco non appena tornerà da Verona».
«Quando ho sentito che Hussein farebbe parte dell’Ucoii, mi si sono rizzati i capelli in testa - afferma don Pala - Non solo. Se è l’Ucoii che finanzia la costruzione della moschea, potrebbe anche sostituire Hussein. Bisogna vederci chiaro, ma è un compito che non tocca certo a padre Gambaro, tocca allo Stato, al governo, al ministro dell’Interno. Dobbiamo essere rassicurati, lo chiede la gente. Noi parroci scriveremo al nostro vescovo e al ministro Amato».
Intanto ieri in Consiglio comunale il sindaco Pericu non ha voluto aprire una discussione sulla moschea dicendo che «era tempo perso». Ma si è detto disponibile a parlarne in una delle prossime sedute, pur riaffermando che il Comune non sarà coinvolto in alcun modo nella costruzione della moschea.
Soddisfazione esprimono invece gli islamici.

«La comunità islamica di Genova ha dimostrato buona volontà e senso profondo di rispetto e integrazione accettando lo scambio proposto dai frati cappuccini per convivere pacificamente in città»: è questo il primo commento di Zahoor Ahmad Zargar, presidente della Comunità islamica ligure e dirigente dell'Ucoii. Zargar ha negato qualunque collegamento del suo gruppo con i fondamentalisti islamici sostenendo che la sua comunità è completamente indipendente.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica