I periti: "Sono 70 metri quadri, altro che 40..."

L’appartamento di Montecarlo misura 70 metri quadri, 75 con il balcone. Il calcolo è stato fatto da un perito del Tribunale di Milano («Altro che 50 metri quadri, scherza...?») al quale il Giornale ha sottoposto la piantina a fianco senza specificare che si trattava della casa protagonista del giallo dell’estate. L’appartamento ereditato da An e venduto a due società off-shore di Saint Lucia, oggi abitato (in affitto) da Giancarlo Tulliani, «cognato» del presidente della Camera Gianfranco Fini, ha dunque un valore che va decisamente al di là del prezzo (300mila euro) ottenuto dal partito.

Il calcolo della superfice commerciale, ovvero quella corrispondente alla proprietà immobiliare, quindi compresi i muri perimetrali, tramezzi interni e considerando per metà i muri di confine, misura 8,40 metri per 8,30 metri: sono 70 metri quadri quasi tondi ai quali vanno aggiunti circa 5,40 metri quadri di balcone «a loggia», come si vede anche dalle foto pubblicate sul Giornale.

La superfice calpestabile, spiega il perito al Giornale, si calcola più o meno decurtando di circa il 10% la superfice commerciale. E si arriva a una cifra che a spanne oscilla intorno ai 65-68 metri quadri, volendo anche considerare che in questo caso bisogna calcolare al 25% i 5,40 metri quadri del balcone, anche se in realtà è «a loggia» e dunque chiuso su tre lati e «tecnicamente è da considerarsi come una stanza». Metro più, metro meno, siamo molto al di sopra dei 40-50 metri quadri ipotizzati dall’entourage del presidente della Camera nei giorni immediatamente successivi alla nostra inchiesta, allo scopo di abbassarne di un terzo il valore commerciale.

Il Giornale è andato oltre. Abbiamo chiesto a un’agenzia immobiliare con sede in tutta Italia di fare una stima della superfice calpestabile (che è risultata sostanzialmente in linea con quella del perito) e soprattutto di valutarne il prezzo di vendita, ipotizzando che l’appartamento si trovi in un palazzo di pregio in una delle migliori zone di Milano. Anche in questo caso il confronto è impietoso. Nel centro storico della città (Cordusio, Cairoli, Duomo) il valore medio oscilla tra i 6.500 ai 9.400 euro/mq, al netto della crisi immobiliare («Solo due anni fa - racconta l’agente al Giornale - per alcuni immobili nuovi sono arrivati a chiedere anche 13mila euro...») e siamo a oltre 650mila euro. A Montecarlo, per «un trilocale, ottimo stato, 70 mq abitabili, soggiorno grande, tranquillo, possibilità di parcheggio» come recita l’inserzione del giornale della Camera immobiliare monegasca vogliono oggi 1,085 milioni di euro. Altro che 300mila.

Un capitolo a parte merita la cucina comprata a Roma da Elisabetta Tulliani e Gianfranco Fini e stranamente calibrata proprio sulle misure originali dell’appartamento di boulevard Princesse Charlotte, 14, al millimetro. L’arredo lineare marca Scavolini tratto dall’ordine Tulliani 04 misura infatti 380 cm, appena cinque centimetri in meno del lato della cucina che appare nel disegno dell’appartamento. La matematica non è un’opinione: sul giallo della cucina, destinata a una delle case del presidente della Camera e della sua compagna, se ne sono dette di tutti i colori. Compresa la circostanza che fosse «troppo piccola» per entrare nell’alloggio monegasco oggi abitato in affitto dal cognato del leader Fli, Giancarlo Tulliani.

In questo caso giova ricordare che le cucine componibili, mediamente, vengono costruite su «moduli» da 45, 60 e 90 centimetri e che le grandi catene, dall’Emmelunga ad Aiazzone, fissano dei prezzi standard parametrati sulle cucine lineari di 3 metri, composte da frigorifero (60 cm), lavello e piano cottura (90 cm cadauno) e forno a microonde (altri 60 cm).

La «stranezza», in questo caso, è che nell’ordine Tulliani 04 uno dei «pensili» è lungo appena 50 cm. Una misura non proprio standard per una parete maledettamente simile a quella di Montecarlo.
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