I pittori in assemblea: «Poche 32 postazioni, lotteremo ad oltranza»

Vogliono almeno 47 o, al limite, 44 postazioni in piazza Navona e sono disposti, in caso di intransigenza del Comune, a manifestare a oltranza, fino ad arrivare a incatenarsi nella storica piazza nel centro di Roma. Sono i pittori di piazza Navona che, ieri pomeriggio, hanno riposto per un paio d’ore i pennelli e le tele e hanno dato vita a una riunione per decidere quale proposta avanzare venerdì in Campidoglio. La proposta del Comune, di passare dalle attuali 52 a 32 postazioni, è bocciata all’unanimità. «È inaccettabile - dice Salvatore Cosso, uno dei quattro rappresentanti degli artisti di piazza Navona - e noi chiediamo almeno 47 postazioni che, con la consueta formula di rotazione (quattro giorni di lavoro e uno di riposo), permetterebbero la presenza a un totale di 63 operatori». I pittori si sono dichiarati disponibili a stringersi, fino ad occupare un metro quadro per artista, con un cavalletto espositore che non supera in altezza il metro e 40.

«Proporremo anche - ha aggiunto Cosso - che gli artisti di piazza Navona non inizino mai a lavorare prima delle 11, così chi vorrà godersi la piazza in tutto il suo splendore originale avrà la possibilità di farlo, ma su una cosa non possiamo proprio indietreggiare: le 47 postazioni», 32 al centro della piazza, 4 in un angolo, 7 intorno a una delle due fontane minori e altre 4 nella corsia agonale, la stradina che conduce a Palazzo Madama. Se il Comune dovesse rifiutare la proposta, i pittori promettono di «manifestare a oltranza, rivolgersi al Tar e se necessario incatenarsi in piazza».

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